«Voglio che sia tentato anche limpossibile», ordinava James T. Kirk in una puntata di Star Trek, la più celebre serie tv di fantascienza del mondo. Quarantanni dopo, mentre in tutto il pianeta si tengono celebrazioni dellinizio della serie (era l8 settembre 1966), Kirk ha chiarito meglio il concetto: tentiamo pure limpossibile, ma non fatelo fare a me.
William Shatner, lattore che nei panni del capitano apriva ogni puntata con la celebre frase «Spazio, ultima frontiera... », quella frontiera sembra proprio che abbia intenzione di varcarla soltanto per fiction. Da due anni la Virgin Galactic, la società del miliardario Richard Branson che vuole lanciare il turismo spaziale, lo corteggia per cercare di convincerlo a partecipare al volo inaugurale. Lormai anziano attore aveva smentito una prima volta: «Non andrò mai, soprattutto se devo pure pagare». Branson non ci ha pensato su due volte e ha offerto al comandante dellEnterprise di balzare sulla prima navicella vera in partenza senza bisogno di biglietto. Unofferta che vale quasi 170.000 euro, tanto costerà il viaggio ai semplici milionari privi di esperienza di volo interstellare che si stanno disputando il passaggio per il cosmo. La risposta di Shatner è stata ancor più esplicita: «Sono interessato alla marcia delluomo nellUniverso sconosciuto, ma tra le mie idee di divertimento non cè quella vomitare nello spazio, né di finire con un tremendo schianto». E pensare che, proprio per pagare un tributo alla regina delle serie di fantascienza, Branson aveva deciso di battezzare la navicella con il nome di VSS Enterprise. Chiaro che un ospite come Kirk avrebbe amplificato leco del primo lancio della nave passeggeri, previsto per il 2008. Sembrerebbe un duro colpo per i trekkers, il milione di aficionados che in tutto il mondo tengono vivo il culto della serie. Oltretutto, in unintervista al magazine americano Wired, Shatner ha confessato candidamente: «Non so come funziona un computer, è già abbastanza difficile accenderlo».
Leroe diventato un simbolo della conquista dello spazio insomma, si rivela per quello che è: un tranquillo 75enne poco avvezzo alle tecnologie più moderne e al pericolo. Chissà cosa avrebbe pensato il creatore della serie Gene Roddenberry, che prima di mettersi a fare lo scrittore, era stato detective e pilota di caccia.
I fan però tengono duro: «Nessuna delusione - dice Gabriella Cordone, vicepresidente dello Star Trek italian club - i trekkers mediamente sono appassionati anche di scienza, quindi conoscono la differenza tra la finzione e le imprese scientifiche serie. E non si può chiedere di compierle a un uomo di 75 anni, solo per farsi pubblicità. Tanto più che Shatner in passato è stato anche testimonial della Nasa».
La linea italiana probabilmente è condivisa dai fan di tutto il mondo, visto che le celebrazioni in questi giorni si sprecano. Negli Stati Uniti in particolare stanno andando in onda decine di speciali e show che hanno come ospiti i protagonisti della serie. Intanto la Cbs ha lanciato una versione in alta definizione, della serie classica, rimasterizzando loriginale e aggiungendo moderni effetti speciali. In vista cè anche lennesimo videogame, «Star Trek Legacy», doppiato proprio dalla voce di William Shatner che, dopo aver per anni temuto di restare «intrappolato» nel personaggio di Kirk, da qualche tempo ne sfrutta la popolarità sfornando romanzi ispirati al suo alter ego. Lultimo, Sangue di capitano, è appena uscito in italiano.
Lappuntamento principale però è per il 2008, quando è prevista luscita dell11esimo film. Stando alle voci si tratterà di un prequel, sarà cioè ambientato negli anni prima della serie tv, quando Kirk e il mitico signor Spock si conobbero allaccademia.
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