L’errore di La7: spegnere i talk causa Festival

B isogna dirlo, La7 fa quasi simpatia. Fa tenerezza, come certi bambini un po' viziati e presuntuosetti che vogliono stare in mezzo ai grandi perché si sentono grandi. Non serve il confronto della statura con chi, ben più alto, sta loro vicino. Anche loro sono grandi, si credono grandi. L’ala femminile di La7 è così: dal basso del suo 3/4 per cento di audience ragiona come se avesse un tesoretto assai più consistente, chessò un 10/12 per cento, da tutelare. La7 si crede Canale 5 o Raidue. Si crede e si comporta da grande rete generalista. Nella settimana del Festival di Sanremo gli altri canali nazionali rinunciano a competere con la kermesse canora di Raiuno. Il Biscione risparmia Zelig e Italia’s Got Talent. Raidue sposta la quarta puntata dell’Isola dei Famosi.
E La7 che fa? Tiene a riposo Daria & Serena, la nuova ditta tv della sinistra chic. In concomitanza con il Festivalone Le Invasioni barbariche e The Show Must go off (un titolo, una garanzia) saltano un giro. La direzione deve temere che il 3/4 per cento di Bignardi e Dandini scenda al due o all’uno. E che la competizione con le canzoni dell’Ariston e l’accoppiata Morandi-Papaleo finisca per demoralizzare le signore del week end. Come se il Festival e i due talk show di La7 appartenessero allo stesso genere televisivo. Ma è davvero così? Le Invasioni barbariche e The Show Must go Off non sono alternativi al Festival di Sanremo? Non hanno target di riferimento divergenti? Serena Dandini ha appena finito di dire in una intervista di non essere nazionalpopolare, di avere un pubblico giovane e di puntare su attori e linguaggi nuovi. Tutti buoni motivi per mirare a raccogliere i telespettatori in fuga dall’Ariston. Tanto più per una tignosa come lei. Una rete di nicchia come La7 potrebbe trarre vantaggi dalla messa in scena della cerimonia festivaliera. Invece no, niente rischi e giù la claire per proteggere quel modesto 3/4 per cento.

Come si fosse grandi anche noi. Insomma, un errore di autovalutazione che genera un errore di strategia. Cose che succedono quando si hanno le ambizioni da rete generalista, senza possederne i numeri.
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