Militare con la passione politica, Gianalfonso DAvossa, classe 1940, ex generale dellesercito dimessosi nel 1996, si è candidato quattro volte alla Camera, tre volte nella Dc, una come indipendente nel Pri, senza essere mai eletto. Torinese di nascita, viene da unantica famiglia napoletana di tradizioni risorgimentali. Carriera militare fulminante, ma costellata di polemiche. Trasferito trenta volte, ricopre incarichi di grande rilievo. Dopo aver comandato il reggimento di Artiglieria a cavallo riceve il comando della brigata «Ariete», fiore allocchiello dellesercito, poi diventa capo di stato maggiore del Centro studi per la Difesa. La vena polemica gli fa guadagnare il soprannome di «colonnello piantagrane». Polemizza il più delle volte con i politici. Negli anni 70 denuncia Marco Pannella che durante una marcia della pace si scaglia contro gli ufficiali italiani. Per questo motivo LEspresso toglie a DAvossa la rubrica di argomenti militari affidatagli poche settimane prima. Nel 1975 litiga con il socialista Mancini che, secondo DAvossa, aveva insultato le forze armate. È lì che Ugo La Malfa gli offre una candidatura nel Pri. Nel 91 ingaggia una guerra personale con lonorevole Isaia Gasparotto (Pds), autore di uninterrogazione parlamentare su DAvossa. Polemizza anche con Cossiga, presidente della Repubblica, per le sue riserve sulla partecipazione italiana alla guerra nel Golfo. Nella sua carriera riesce a prendersela anche con la massoneria, che secondo lui pervade le gerarchie militari.
Sostenitore di un ruolo attivo dellesercito nella vita civile, promuove un progetto di legge popolare per coinvolgere le forze armate nella costruzione dellEuropa. Oggi DAvossa è presidente della Fondazione Dom Trezzini di San Pietroburgo, Russia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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