L’Expo sotterra l’orto per seminare tecnologia

La sinistra intona il solito coro demagogico: «Sarà una colata di cemento». Ma l’amministratore delegato della società Giuseppe Sala lo ha spiegato chiaramente nel corso della sua audizione in commissione Expo, a Palazzo Marino: «Non stiamo modificando nulla negli spazi, non c’è un ridimensionamento dell’orto botanico planetario». Quello che cambia è il «pacchetto» con cui sarà confezionato Expo. Cioè il marketing, la strategia con cui la fiera sarà pubblicizzata. «La mia opinione - ha spiegato - è che sarebbe un errore vendere Expo come un grande orto botanico». Quindi il problema è come «vendere» l’evento. Un problema non da poco se si calcolano 22 euro a biglietto per 20 milioni di visitatori con un numero di visite che dovrebbe oscillare dai 23 ai 28 milioni.

Se tutto va bene si dovrebbero ricavare quei 530 milioni di euro su cui fondare l’auspicato pareggio di bilancio. Intanto continua il dibattito sui terreni: il Comune boccia la newco e la provincia chiede al sindaco di essre più chiara sulle ipotesi che intende sostenere.

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