Egregio Direttore, leggo con una certa meraviglia che la signora Rosa Calipari, candidata alle prossime elezioni per i Ds al Senato, contesta la Medaglia dOro concessa dal Presidente della Repubblica a Fabrizio Quattrocchi.
Ritengo che la signora Calipari sia padronissima di candidarsi e magari di farsi eleggere accodandosi al clan dei Ds sullonda emotiva del nobile sacrificio del marito. È peraltro in buona compagnia a sinistra dove, in nome del caro estinto (con o senza estintore) si sono affollati e si affollano parenti e affini.
Due sono invece le puntualizzazioni che vorrei fare: come mai la signora Calipari si candida con quei Ds che fin da quando erano Pci hanno sempre considerato i Servizi un covo di pericolosi e sanguinari fascisti?
Per quanto riguarda poi Quattrocchi, gli ordini di scuderia della Sinistra confermano la sua storica e totale assenza del sentimento nazionale: Fabrizio Quattrocchi è un eroe non per quello che faceva in Irak ma per quelle sue parole («vi faccio vedere come muore un Italiano») pronunciate quando la canna della rivoltella del suo carnefice gli sfiorava già la nuca.
Che fingano almeno di provare vergogna coloro che negano, ottenebrati dallideologia, un tale eroico coraggio dimostrato in una situazione in cui la maggior parte delle persone avrebbero solo saputo, in terrorizzato silenzio o piagnucolando, perdere il controllo degli sfinteri.
Ringazio e rinnovando la mia stima invio cordialità.
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