L’inflazione frena e la spesa costa come un anno fa

L’inflazione frena, regalando alle famiglie italiane un carrello della spesa più o meno allo stesso prezzo di un anno fa. Il carovita a giugno infatti scende ai minimi dal 1968 - quando il tasso di inflazione era stato pari allo 0,4% - segnando un +0,5% rispetto a giugno 2008 (da +0,9% di maggio). Ma per i prezzi dei beni e servizi «ad alta frequenza d’acquisto» (alimentari, bevande, tabacchi, carburanti, beni per la casa, giornali), quelli che incidono maggiormente sull’inflazione percepita, l’incremento è ancora più contenuto e pari allo 0,2%.
Per chi vive a Milano, Venezia, Trento o Aosta, poi, la spesa costa addirittura meno dello scorso anno, perchè l’inflazione, per la prima volta da molto tempo, è scesa sottozero, come del resto in Eurolandia (dove è al -0,1%): in particolare, nei capoluoghi lombardo e veneto il tasso annuo è pari a -0,1%, mentre ancora più decisa è la flessione di Trento (-0,3%) e Aosta (-0,5%). Entrando nel dettaglio, i dati dell’Istat, che confermano le anticipazioni diffuse 15 giorni fa, mettono anzitutto in evidenza una forte flessione della voce trasporti, che su base tendenziale - cioè rispetto a giugno 2008 - è scesa del 3,9%: diminuiscono soprattutto i prezzi dei biglietti aerei (-18,9% su anno e -4,6% su mese), mentre aumentano quelli dei treni (rispettivamente +6% e +1,4%).
I carburanti mantengono forti flessioni tendenziali (-14% per la benzina e -27% per il gasolio), ma mostrano qualche preoccupante segnale di risveglio su base mensile, con la «verde» in aumento del 6,4% rispetto a maggio e il diesel a +2,2%: i tecnici dell’Istat sottolineano infatti la «spinta al rialzo del comparto energetico su mese», che porta la voce trasporti in crescita dello 0,9% rispetto a maggio. In calo sono invece le comunicazioni (-0,9%), dove i prezzi dei telefoni cellulari segnano una flessione del 7,6% su maggio e del 13,7% su giugno 2008, e le spese per la casa (-0,1% su anno).
Nel carrello della spesa, però, finiscono soprattutto gli alimentari, che offrono il contributo maggiore (60%) al pur limitato aumento annuo dell’inflazione. Rispetto a giugno 2008, l’intero comparto cresce dell’1,9% (da +2,4% del mese precedente), mentre su maggio 2009 si registra una flessione dello 0,1%. Sempre più «freddi», però, pane e pasta, protagonisti la scorsa estate di una corsa dei prezzi senza precedenti. Il rincaro del pane, su base annua, scende infatti da +1,1% a +1%, mentre quello della pasta passa da +4,8% a +2,2 per cento.
Tra gli altri beni e servizi per i quali si apre più spesso il portafoglio, i tabacchi restano invariati su mese e sono in aumento del 5,6% su anno, le spese per l’affitto salgono del 3,6% su giugno 2008 e rimangono invariate rispetto a maggio 2009, come anche i trasporti urbani (+2,3% su anno).

Buone notizie anche per chi va in vacanza: gli stabilimenti balneari costano poco più dell’anno scorso (+0,9%), i «pacchetti tutto compreso» restano invariati (sempre su anno) e gli alberghi mostrano addirittura una flessione tendenziale del 2,6 per cento.

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