L’Inter dei baby non evita l’Eurofiguraccia

L’Inter dei baby non evita l’Eurofiguraccia

MilanoMilito che sbaglia, il Cska che segna. E l'Inter che perde ancora. La sintesi in un fazzoletto di secondi. I russi avanzano in Champions, l'Inter perde solo la faccia. Non altro. Ieri a San Siro l'Inter poteva spiegare se i giovani hanno un futuro e se i vecchi hanno solo un passato. Proposta impegnativa, risposta dubbiosa. Il risultato contava solo per il Cska. Ranieri aveva proposto un blocco di vecchi inespugnabili, almeno nelle contese di spogliatoio, e un gruppetto di giovinetti, più pischelli che universitari del pallone. Scelta francamente poco comprensibile. L'Inter ha necessità di spremersi in campionato, Samuel, Chivu (poi sostituito dal misterioso Caldirola), Cambiasso, andrebbero centellinati: il motore ha perso colpi.
Ma Ranieri aveva già detto di pensare ai soldi Champions e al ranking Uefa. E va detto: visti i giovinetti. Mah! Coutinho ha interpretato la parte del ninnolo, ideale per il campionato Primavera: con annessi errori calcistici da asilo infantile. Roba da deprimere e deprimersi ed infatti Ranieri lo ha cambiato con Zarate, che ha messo poco a far meglio. Obi non si è scostato dal calciatore affidabile ma monotematico: Alvarez gli è subentrato e in pochi attimi ha sparato più cartucce di lui in 60 minuti. Ranocchia non si è negato le solite alternanze: pollo difensivo quando Doumbia lo ha passato per andare in gol. Un minuto dopo, uomo da gancio cielo andando a prendere di testa la palla poi deviata da Gabulos e tradotta in gol da Cambiasso. Acrobatico e decisivo in altre situazioni.
Alla fine il cerino delle speranze interiste è rimasto a Nagatomo, tornato a tutto sprint, e a Faraoni che ha rischiato di farsi spezzare una gamba da Semberas, ma ha seminato momenti di buon calcio.
Direte: allora meglio affidarsi ai vecchi? Intanto buon per tutti che Vagner Love abbia sbagliato qualcosa davanti a Castellazzi, talvolta sfarfalleggiante, talaltra gattone selvaggio.

Ma come non chiudere occhi davanti agli affanni di Milito? Il Principe ha tirato tanto e sbagliato altrettanto, inquietante vederlo cercare più assist che gol nel primo tempo, neppure stesse cercando una nuova identità. E vederlo sparare ad acqua nella ripresa. La traversa finale è stata peggio di un sorriso malefico della malasorte. Sembrava Robinho. E Berezutski è stato lo stregone del maleficio conclusivo.

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