E dopo il disastro i cinesi si interrogano sul terremoto. Sui blog, sui giornali, per la strada. Tra astruse teorie del complotto e antiche superstizioni. Secondo la cultura cinese tutto si basa sugli equilibri tra gli elementi: la terra, il fuoco, lacqua. E i segni naturali alludono sempre a un significato più profondo. Mao morì il 9 settembre 1976, due mesi dopo il terribile sisma che cancellò la città di Tanghsan, con oltre 200mila vittime; alla sua morte seguì, il 23 ottobre, uneclisse solare. La terra che ribolle e il sole che scompare. Eventi naturali che, nella mentalità cinese, annunciavano la fine di unera, di una dinastia. Così fu: pochi giorni dopo leclisse, veniva arrestata la vedova del Grande Timoniere assieme ad altri tre esponenti politici della «Banda dei 4», con cui Mao aveva lanciato la Rivoluzione culturale nel 66. La loro fine ha posto le premesse per la successiva demaoizzazione della Cina.
Così ora si moltiplicano le testimonianze di chi sostiene di aver dato lallarme nei giorni precedenti il sisma. Basandosi su segni premonitori, come il comportamento degli animali, che oggi agli occhi di molti cinesi appaiono profetici. Secondo il China Daily, giornale governativo di Pechino, nei giorni precedenti al terremoto, le strade delle città di Mianzhu, e Taizhou, entrambe vicine allepicentro, erano state invase da centinaia di migliaia di rospi, creando tra laltro seri problemi al traffico e allordine pubblico. Le autorità avevano spiegato il fenomeno come causato da cambiamenti climatici. Un altro quotidiano, il Chutian Metropolis Daily aveva segnalato che in aprile 80mila tonnellate dacqua erano improvvisamente straripate da un lago nella provincia dellHubei.
Sui blog si parla di un complotto a cui avrebbero partecipato le autorità che avrebbero ignorato i segni premonitori per non turbare la tranquillità pre-olimpica.
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