Polistrumentista (di estrazione rock) e compositore di talento, lislandese Jóhann Jóhannsson, classe 1969, ospite questa sera al Teatro Out Off di via Mac Mahon 16 (ore 23, ingresso 10 euro) nellambito di MiTo, non è alla sua prima apparizione milanese. Qualche anno fa, assieme alla coreografa e ballerina Erna Ómarsdóttir, aveva incantato la platea dellUovo Festival con «Ibm 1401, A users manual», una riuscita pièce minimalista in bilico tra suggestioni elettroniche e danza che indagava sulla complessità delle relazioni tra uomo e macchina. Lo spunto? Il primo computer importato in Islanda a metà degli anni 60.
Stasera, Jóhannsson, ormai figura di spicco della scena elettronica europea (lo attestano le recenti produzioni targate 4Ad e le svariate collaborazioni che spaziano dal teatro alle visual performance fino al cinema), presenterà in anteprima la sua ultima fatica, «Fordlandia», per loccasione proposta in una versione più veloce rispetto alla composizione originale, registrata con unorchestra di 50 elementi a Praga e in uscita a novembre. La nuova opera, che dal vivo vedrà il musicista islandese (piano, organo, tastiere, macchinari elettronici) interagire con un quartetto darchi composto dai violinisti Ivo Stankov e James Daniel Underwood, Emma Owens (viola) e Charlotte Rook (violoncello), lelettronicista-percussionista Matthias Hemstock e lautore di video Magnus Helgason, ruota attorno al concetto dellutopia fallita. Come quella cui si ispira «Fordlandia»: la storia della piantagione di gomma che Henry Ford creò in Amazzonia negli anni 20 e del suo sogno di creare una città americana nel bel mezzo della giungla.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.