da Milano
Non cè pietà per i cristiani. In questi giorni di spettacoli e di mostre non è stato risparmiato nulla a chi crede nel Vangelo e nella Bibbia. Bologna mette in mostra una Madonna che piange sperma. Venezia fa il coro con una danza damore torbido e malsano tra Maria di Magdala e Gesù di Nazareth. E poi di nuovo Bologna che rilancia con Recombinat women, unesposizione patrocinata dal Quartiere S.Stefano, curata da Arcilesbica, e che propone come pezzo forte «10+10» di Mariagrazia «Migi» Pecoraro. Unopera che reinterpreta i dieci comandamenti in chiave saffica. Polemiche e ancora polemiche, con la Lega Cattolica Antidiffamazione che risponde mettendo sotto accusa legemonia della cultura omosessuale: «Lattacco alla civiltà cristiana, e indirettamente loffesa alla legge mosaica comune allebraismo e allIslam, conferma ancora una volta lindole anticattolica della lobby gay».
A Bologna si discute, mentre a Venezia sembra impossibile qualsiasi mediazione. In Messiah Game lamore tra il discepolo e il maestro, tra la Maddalena e il Cristo diventa solo sesso, carne e vizio. Non cè redenzione. Non cè fede e tutto viene rappresentato con la misura di questo tempo senza cielo. È scontro di sensibilità. È il nichilismo contro il sacro. È un caso politico, estetico e morale. Angelo Scola, patriarca di Venezia, liquida la questione con una manciata di parole. «Lo spettacolo? È una operazione banale di provocazione strutturalmente offensiva». La risposta è una sola: il Messiah Game va sospeso. «Non ogni capriccio ha la dignità di incontrare larena sociale, se chiediamo il rispetto per Gesù Cristo lo chiediamo per il presente e il futuro. Lo chiediamo perché ci sta a cuore questa città, lumanità stessa. Dire che chiedendo questo andiamo contro la libertà vuol dire non stare ad ascoltare».
La risposta è speculare. Non cè offesa, non cè polemica. Ismael Ivo, direttore di Biennale Danza, non vede dove sia il peccato: «La cosa più bella dellamore di Gesù Cristo è la Maddalena. Nella società di oggi è difficile il contatto, è difficile sfiorare la pelle di una persona, è difficile amare. Anche la fede sembra talvolta un prodotto consumistico. Io sono nato in Brasile, in un cattolicesimo diverso perchè fuso con altre culture, con altre credenze: da noi è normale andare alla messa la domenica e nei giorni feriali partecipare ai rituali africani. Nelle chiese cristiane degli Stati Uniti si arriva a stati di trance con il gospel». Il dibattito finisce in Parlamento. Lo spettacolo di Felix Ruckert finisce nel mirino della Lega.
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