L’Italia rosa non si ferma più

Le ragazze di Barbolini travolgono Taiwan in meno di un’ora. Cade la Serbia: le azzurre possono chiudere il girone in testa

Francesco Rizzo

Per la gente di Taiwan lo sport italiano sta diventando un incubo. Giovedì la sconfitta casalinga con gli azzurri del baseball nella Coppa Intercontinentale, autentico lutto per quest'isola schiacciata fra la Cina e l'Oceano Pacifico, appassionata di batti e corri. Ieri notte un'altra legnata, 3-0 ai mondiali di volley femminile e pure con parziali imbarazzanti: a 15, 13, 14. Addio premio da 500 dollari a testa per le giovani, tascabili ragazze di Taipei ma era nelle stelle che fosse un sabato negativo per le due sorprese della prima fase: la Serbia-Montenegro è andata ko per la prima volta dal via del torneo, 3-2 dal Giappone dopo aver condotto 2-0. Sorrisi per l'Italia, che sorpassa le serbe e passa al comando del girone di Nagoya, grazie a un miglior quoziente-punti: stamane (ore 9.55, diretta Rai Due) incontriamo le beniamine di casa, sapendo che la Rainbow Hall mostrerà finalmente tifosi e non seggiole vuote ma sapendo pure che le semifinali sono lì, a un passo. Teoricamente raggiungibili persino perdendo, proprio in virtù del quoziente-punti. Dall'altro lato del tabellone arriveranno Russia e Brasile, oggi opposte una all'altra in una sorta di spareggio fra le due capoliste del girone di Osaka. E qualunque sia l'avversaria, comincerà ben altro mondiale. Perché finora, a parte il ko al debutto con le serbe e la vittoria-chiave contro Cuba, Piccinini&C. hanno sofferto di rado.
Anche il match con Taiwan ha confermato la tendenza e se l'arma più temuta delle avversarie era la difesa, è bastato che anche le nostre raccattassero qualche pallone dalla spazzatura, sulla scia della specialista Cardullo, oppure colpissero con qualche pallonetto al veleno. Più esperte, più potenti, le azzurre sono state pilotate dai 14 punti della centrale Anzanello, che alle tenere asiatiche deve essere sembrata come il Taipei 101, l'ascensore più veloce del mondo, orgoglio dell'isola.

La migliore notizia, per l'Italia, è comunque il recupero della sua prima attaccante, Elisa Togut, stella del mondiale vinto nel 2002, che ha patito più delle compagne la durezza del campo di gara ma pare aver risolto i problemi alla schiena. Chiude Anzanello: «La difficoltà maggiore? Svegliarsi all'alba e giocare alle undici di mattina». In semifinale non sarà più necessario.

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