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L’Italia trova la meta anche fuori Roma

L’Italia trova la meta anche fuori Roma

Paolo Bugatto

da Cardiff

Forse è vera la storia che non si può battere il Galles nella sua tana. Ma all'Italia non riesce neanche di segnare quel punto in più che avrebbe messo Cardiff sui meridiani di Dublino e Grenoble, luoghi sacri del rugby targato Italia. Contro i Dragoni, gli azzurri sfiorano la grande impresa, ma non vanno oltre il pareggio. Al Millennium finisce 18-18, risultato che consegna comunque il primo punto in trasferta nella storia azzurra del torneo delle sei Nazioni.
Risultato storico anche questo, perchè mai all'Italia era capitato di venirsi a conquistare mezzo scalpo in terra d'Albione. Un pareggio che è comunque parente stretto di una vittoria perchè dopo l'iniziale imbarazzo difensivo che regala al Galles un parziale di 15 a 5 in mezz'ora, gli azzurri trovano il loro assetto migliore. Difesa in campo aperto e recupero dell'ovale i pilastri della prova azzurra. In più la rimessa laterale torna a funzionare dopo il black out parigino.
Il Galles, poi, ci mette il resto, confermando il suo momento negativo e soprattutto i suoi limiti di questa stagione. Palloni persi e difesa che al largo balla non poco. La conferma arriva dopo la meta di Mark Jones che, servito da Shane Williams, fa capire agli azzurri di stringere le maglie attorno a Pez, missione ben svolta sull'asse Parisse-Zaffiri. La ricetta si legge sul manuale del rugby: ruck e trasformazione del gioco per linee esterne con Canale che guadagna lo spazio e lancia Galon che va a toccare ai confini della linea di pallone morto. La moviola, richiesta subito dall’arbitro, ratifica tra i fischi dei 74 mila del Millennium. Ma è quanto basta per rimanere attaccati alla locomotiva gallese.
Poi è Stephen Jones a tagliare in due la mediana italiana per allungare sul tabellone. Illusione rosso fuoco perchè la risposta azzurra arriva sette minuti dopo. Canavosio «sale» fino al paradiso per intercettare un'improvvida trasformazione del gioco all'esterno dei dragoni. Sono 80 metri di corsa verso la meta che rimettono gli azzurri in linea di galleggiamento. Pez potrebbe allungare con i piazzati ma non è giornata: 3 su 7 dalla piazzola, 8 punti per lui ma almeno altri 12 che passano al lato dei pali. Sarebbero serviti. Gli azzurri passano a condurre ad inizio ripresa ma al 23' un banale fallo di Castrogiovanni in mischia chiusa regala a Jones un rigore che l'apertura di Montferrand non sbaglia.
Il cucchiaio di legno per quest’anno resta in dispensa, con questo punto abbiamo almeno scongiurato l’amaro trofeo che ci stava diventanto un po’ troppo familiare. E adesso aspettiamo sabato prossimo al Flaminio l’ondivaga Scozia di questa edizione del torneo: dopo aver battuto francesi e inglesi e aver perso in Galles, i blu sono stati battuti 15 a 9 anche ieri sotto il cielo di Dublino.

Chissà che in questo strano Sei Nazioni non ci possa essere una dolce conclusione anche per noi.

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