Antonio Signorini
da Roma
Una manovra fatta praticamente solo di tasse che non aiuterà la crescita e non servirà nemmeno a raggiungere gli obiettivi europei di finanza pubblica, che lItalia non rispetterà né nel 2007 né nel 2008. La bocciatura della Finanziaria in corso di approvazione viene dallOcse. Le previsioni semestrali dellistituto di Parigi si concentrano in particolar modo sul giro di vite fiscale deciso dal governo Prodi. In una prima versione delloutlook gli economisti avevano rilevato che nella manovra non cè «nessun serio tentativo di tagliare la spesa». In una versione successiva, arrivata dopo le proteste del ministro dellEconomia Tommaso Padoa-Schioppa, il capo economista Jean-Philippe Cotis ha corretto con losservazione più blanda che «in Italia laggiustamento delle finanze pubbliche è per lo più raggiunto con aumenti delle tasse mentre servirebbero maggiori sforzi per ridurre la spesa».
Le tasse freneranno lItalia. Ma la sostanza del giudizio sulla Finanziaria non cambia. E le critiche alle scelte del ministero dellEconomia riguardano in particolare le politiche fiscali del governo di centrosinistra che avranno «un effetto depressivo sulla crescita dei consumi». Secondo lorganizzazione nemmeno latteso ulteriore aumento delle entrate tributarie è una buona notizia. Il consolidamento fiscale per il 2007 «si appoggia, per la maggior parte, su attesi aumenti dei ricavi, che potrebbero aumentare i disincentivi al lavoro e agli investimenti». Più che agire sulla leva fiscale, sarebbe meglio contenere la spesa «soprattutto nel campo delle pensioni, del pubblico impiego, delle amministrazioni locali e della sanità, come indicato nei piani di medio termine del governo».
Deficit-Pil al 3,2%. La vera bocciatura riguarda però le previsioni sul rapporto deficit-Pil, che loutlook dellOcse prevede per il prossimo anno al 3,2 per cento e del 3,3 per cento nel 2008. Sopra, quindi, la soglia del 3 per cento fissata dal Patto di stabilità che il governo intende rispettare. Secondo il Tesoro si tratta solo di un problema di metodi di calcolo. Secondo i criteri di Maastricht, ha assicurato via XX Settembre, «dovrebbe attestarsi al livello del 3%, sostanzialmente in linea con il 2,9%» previsto dalla Ue. La differenza tra le stime di Roma e quelle dellistituto parigino riguarda, secondo lOcse, una «non completa realizzazione delle entrate attese dalla lotta allevasione». Le previsioni Ocse non modificano gli accordi tra il governo italiano e Bruxelles, come ha precisato ieri il commissario agli Affari economici Joaquin Almunia. Per noi, ha assicurato, lItalia nel 2007 tornerà sotto il 3 per cento, per la precisione al 2,9 per cento. Anche se la condizione posta dal commissario contrasta con i propositi di Vincenzo Visco di abbassare subito le tasse. I maggiori incassi delle entrate fiscali - è lavvertimento di Almunia - «vanno utilizzati per tagliare il deficit».
Le buona notizie secondo lOcse arrivano praticamente solo dalle esportazioni. E sarà soprattutto lexport a fare crescere il Pil del 2006 dell1,8 per cento . Per il 2007 la stima è all1,4 per cento, per il 2008 all1,6. Le stime del governo sono per una crescita dell1,6 per cento questanno e dell1,3 il prossimo.
Lavoce.info boccia il governo. Le previsioni dellOcse sono in sintonia con lanalisi fatta dagli economisti Tito Boeri e Pietro Garibaldi nel sito lavoce.info. Una fonte di informazione non sospetta di antipatie nei confronti del governo in carica il cui giudizio nei confronti della manovra di Prodi e Padoa-Schioppa si può sintetizzare nella formula: più spesa e più tasse. Nella Finanziaria, si legge nellarticolo, «la spesa non diminuisce. Anzi aumenta e non di poco: fino a 6,8 miliardi di euro, circa mezzo punto di Pil. Questo significa che il prelievo dovrà aumentare più di quanto richiesto per rispettare gli impegni presi in Europa».
Pressione fiscale al 42,2%. Per centrare il 3 per cento nel rapporto deficit-Pil la pressione fiscale - prevede lavoce.info - aumenterà «fino al 42,2 per cento dal 41,4 del 2006, un anno di entrate boom, e dal 40,6 nel 2005».
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