Emanuela Fontana
da Roma
Lelezione di Romano Prodi viene vista come «un cambio di rotta» nella politica estera italiana dal mondo islamico. LEuropa a questo punto deve aprirsi «non tanto ad Hamas, ma alla Palestina». Ali Hassan Rashid, deputato eletto di Rifondazione, è in Italia da più di trentanni e dice che la posizione di Prodi in politica estera è di «apertura allEuropa e al Mediterraneo», sulla linea, ricorda, «della vecchia tradizione della politica estera italiana». Il fatto che il nuovo governo, con Prodi, tornerebbe a spostare il suo «baricentro verso il Mediterraneo, a differenza del precedente governo che ha puntato oltre Oceano, viene visto bene dagli ambienti progressisti islamici», spiega lesponente arabo del Prc, finito in prima pagina ieri sul quotidiano panarabo Al Sharq Al Awsat con laltro islamico eletto al parlamento italiano, Khaled Fouad Allam (Margherita).
Sulle aperture del professore ad Hamas Rashid premette: «Ci sono state due versioni diverse delle parole di Romano Prodi, una di Al Jazeera più pro Hamas e una del suo addetto stampa. In attesa di conoscere quella definitiva, io sono più portato a credere - sostiene - a quella delladdetto stampa, perché conosco il pensiero di Romano Prodi».
Per il deputato di Rifondazione la strada è quella di riconoscere la Palestina e di portarla, con Israele «verso la strada della road map». Il governo di Hamas, sostiene Rashid, «è costretto a fare dei passi avanti. I ministri devono prima o poi trattare con le autorità israeliane».
La linea di maggiore «apertura» di Prodi alla Palestina, valuta poi il neo-rappresentante del Prc, è simile a quella «che ho sentito in alcune dichiarazioni francesi. E anche altri leader del centrosinistra italiano, come Massimo DAlema e Piero Fassino, che pure è molto vicino agli ebrei e si dichiara semita, indica una politica di apertura verso Hamas». Sia che abbia ragione Al Jazeera, sia che la versione giusta sia quella dell'entourage del professore, comunque, le parole di Prodi hanno riscosso approvazione nellislam.
Una posizione di maggiore apertura, insiste Alì Rashid, dovrebbe essere portata in ogni caso allUnione Europea: «Credo che la chiusura sia controproducente. Già nel mondo islamico si stanno raccogliendo fondi per Hamas. La posizione europea può radicalizzare i problemi. Rischiamo di essere prigionieri di una realtà dove scompare il pensiero laico che rappresenta lopposizione nel mondo arabo. Per una volta sono d'accordo con Condoleezza Rice quando dice che la grande responsabilità dei regimi antidemocratici è quella di far crescere il fondamentalismo. La vittoria di Hamas è stato un prodotto di degrado della situazione palestinese».
LItalia può contribuire in Europa a far uscire la Palestina dallisolamento, riflette il nuovo esponente in parlamento di Rifondazione. Proprio «luscita dallisolamento e un cambio nellatteggiamento indifferente dellEuropa - dice Rashid - possono cambiare i rapporti di forza anche allinterno della società palestinese. LEuropa si deve aprire non ad Hamas, ma alla causa palestinese. Anche Israele non riconosce la Palestina. I raid aerei continuano ogni giorno».
«LItalia è cambiata ed è come la maggior parte dei Paesi europei: vive un periodo di decadimento», ha dichiarato Rashid ad Al Sharq Al Awsat. Perché? «Quando sono arrivato nel 71 - racconta - era un periodo di crescita economica e culturale per lItalia. Era lepoca delle grandi conquiste nel sociale e nel diritto. Milioni di persone guardavano allEuropa, quando sono arrivato, come a uno stato di diritto e un punto di riferimento. Ora non è più così. Assistiamo a un impoverimento economico. La decadenza si vede in tutto, anche nella campagna elettorale. E quando leggo il manifesto sullOccidente di Marcello Pera mi tremano le gambe».
La vittoria è stata «risicata», ammette il deputato di Rifondazione. Come si potrà governare? «Sono d'accordo con la linea del mio partito: nessun inciucio - chiarisce -. Cè una maggioranza, può governare e deve farlo. E se non sarà in grado, si tornerà alle urne».
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