L’ultima arma dei prof in trincea Lavori forzati durante le vacanze

Un insulto di troppo alla professoressa d’inglese è costato a uno studente di Merate due giorni di punizione: il 27 e il 28 dicembre ha dovuto ridipingere le aule

da Merate (Lecco)

Gli esami, diceva Eduardo De Filippo, non finiscono mai. A volte anche le lezioni. Per uno studente del terzo anno dell'Istituto Tecnico Commerciale Viganò di Merate, un comune vicino a Lecco, le vacanze di Natale non sono state infatti vere e proprie vacanze. A cambiargli, in modo inatteso, il programma il Preside dell'Istituto e il consiglio di classe dei professori che hanno deciso di farlo tornare a scuola anche nei giorni scorsi. Il 27 e 28 dicembre la campanella del Viganò è suonata infatti solo per lui. Dalle otto alle dieci, i compiti. Dalle dieci alle tredici, ripulitura di alcuni muri imbrattati dell'Istituto.
A causare la singolare punizione è stato il comportamento del giovane, che avrebbe risposto in modo maleducato all'insegnante d'inglese.
I fatti risalgono ad una decina di giorni prima di Natale quando in classe arriva, appunto, la professoressa d'inglese. La lezione sta per cominciare ma il giovane chiede di poter uscire. Il motivo? Raggiungere un altro professore, quello di religione, per aiutarlo ad allestire il Presepe. Una promessa fatta a suo tempo e che, come tutte le promesse, dev'essere mantenuta.
La spiegazione non convince però la docente che chiede di poter vedere il permesso scritto. Il ragazzo a quel punto si spazientisce, risponde male e lascia l'aula. L'accaduto viene subito segnalato al Preside dell'Istituto che convoca immediatamente l'alunno. Il ragazzo ammette il suo errore e si scusa. Ma non basta.
La principale autorità della scuola e il consiglio di classe dei professori decide infatti di punire il gesto in modo esemplare. Da qui la decisione di farlo tornare in aula due mattine anche durante le vacanze di Natale. Per i compiti ma soprattutto per un lavoro manuale a cui gli insegnanti attribuiscono un importante valore pedagogico. Della decisione sono subito stati informati, con una lettera, i genitori. Al ragazzo viene anche offerta l'opportunità di scegliere tra la pulizia del giardino o l'imbiancatura di alcuni muri imbrattati da sconosciuti writers. Tra il rastrello e il pennello la scelta dello studente è caduta su quest'ultimo. In sei ore ha ritirato a nuovo alcuni metri quadrati esterni dell'edificio.
Ad osservare lo svolgimento dei lavori, lo sguardo vigile del preside della scuola e un compagno di classe che non ha voluto far venir meno la sua solidarietà all'amico durante la singolare prova. Il giovane ha potuto però solo incoraggiare il compagno di classe senza poterlo aiutare.

Il provvedimento è piaciuto molto al Preside che già in passato si era reso protagonista, in un altro Istituto, di punizioni come queste. L'esperienza dunque potrebbe essere ripetuta con altri alunni. Gli studenti del Viganò sono avvisati.

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