Incontro ieri tra le associazioni dei radiotaxi e lassessore alla Mobilità, Mauro Calamante che ha portato sul tavolo le proposte per migliorare il servizio. Una di queste è legata alla richiesta sollevata dal sindaco nei giorni scorsi: lamministrazione capitolina «vuole sapere quanti taxi sono in circolazione». «Non necessariamente col satellitare», ribadiscono dallassessorato. Anche se per ora è lunico sistema per avere quel tipo di informazione.
I radiotaxi hanno tirato fuori cifre precise: circa l80 per cento di loro ha già in macchina un sistema di rilevazione delleffettivo stato di servizio. Ma allamministrazione non basta, vuole sapere quante sono tutte le auto in circolazione. Il Comune punta anche a ottimizzare il servizio, per quanto riguarda in particolare gli standard minimi, che attualmente mancano, visto che i radiotaxi non sono nemmeno previsti nel regolamento.
Altro punto di discussione è stato quello della trasparenza delle tariffe, relativo, in particolare, al diritto fisso di chiamata. Se un cliente ha bisogno di un taxi e questo arriva da lontano, si rischia di salire a bordo con il tassametro che segna già 7 euro, che si sommano ai 2,33 euro fissi, che si pagano ora nel momento in cui si effettua la chiamata. La soluzione del Comune è di alzare il costo del diritto di chiamata e renderlo fisso, a prescindere dalla distanza in cui si trova il taxi nel momento della risposta. In questo modo, secondo il Campidoglio, i tassisti saranno costretti a rendere più efficiente il servizio, dato che a loro non converrà più arrivare da troppo lontano. E il cittadino non dovrà pagare cifre aggiuntive.
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