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L’unica lista che cita Genova «difende» Rixi dalla Lega

Non sono tesserati della Lega, nessuno di loro lo è mai stato per altri partiti politici. Uno solo, un po’ timidamente, alza il dito quasi per scusarsi di aver partecipato, qualche anno fa, a un’esperienza di movimento civico. Ci tengo i candidati di «La nostra Genova», a dire che non sono politici, ma cittadini stanchi di assistere ai giochi dei politici. E che per questo si sono schierati.
Ma hanno scelto di appoggiare Edoardo Rixi? Che è candidato sindaco della Lega Nord, cioè di un partito a tutti gli effetti? «Ma noi restiamo lista civica - rispondono in coro -. E poi Rixi è stato l’unico dei politici che era sempre presente in ogni occasione. Non solo alle elezioni. È l’unico che abbiamo visto vicino, l’unico con cui si poteva parlare e che ci veniva incontro». Soprattutto i candidati s’inalberano quando le domande si concentrano sul caso-Belsito e sul terremoto nella Lega: «Lo ribadiamo, noi siamo qui per parlare dei problemi dei genovesi e per intervenire come cittadini. E se stiamo con Rixi è perché lui è una persona perbene, che lo ha sempre dimostrato. Cosa c’entrano i guai di un tesoriere».
Lui, Rixi, però va oltre. Anche perché l’allontanamento di Belsito lo aveva chiesto addirittura prima che iniziasse l’inchiesta. E ora ha posto come condizione per continuare la campagna elettorale proprio il passo indietro dell’uomo dei conti del Carroccio. «Se necessario sono pronto a finanziarmi la campagna elettorale da solo - assicura -. Se il partito metterò dei soldi bene, altrimenti aprirò un conto corrente a mio nome, con i miei soldi. Ho sempre detto che dobbiamo dare l’esempio, che chi finisce al centro di un attacco mediatico deve fare un passo indietro per non lasciare sospetti sul partito». Chiunque? Quindi Rixi chiede le dimissioni di Bossi? «Non sono io a poter chiedere le dimissioni di Bossi. Ma tengo a dire che questo atto di Belsito mi fa ben sperare che nella Lega ci sia ancora voglia di fare politica pulita».
I candidati rappresentano un po’ tutte le categorie di cittadini, giovani e anziani, imprenditori, commercianti, dipendenti, casalinghe, studenti e disoccupati. «Ognuno di noi rappresenta anche molti che quando ci parlano, nella vita di tutti i giorni, ci dicono di portare le loro istanze nel mondo della politica». Nessun tema impossibile, i genovesi vogliono cose semplici ma certe. Dalla sicurezza alla chiusura dei cantieri, dal decoro ai parcheggi e al libero transito per le moto sulle corsie gialle, c’è tutto il campionario delle nefandezze delle ultime amministrazioni rosse.
Rixi sottolinea di avere peraltro dalla sua parte «l’unica lista che nel simbolo riporta il nome di Genova. Non è un particolare da poco».

E da lunedì pomeriggio c’è un altro dettaglio di cui la lista civica che sostiene il candidato della Lega va molto fiera: pare che per la presentazione della lista del Partito Democratico i controlli sui moduli delle firme siano andati avanti per oltre due ore, la pratica de «La nostra Genova» è durata 17 minuti. Neofiti della politica, ma preparati e ordinati.

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