Politica

L’UNIONE SOTTO VUOTO

Dunque è andata così. Berlusconi parla un po' di tutto, legge elettorale, alleati, sondaggi, Blob e metastasi. Poi parla anche di Prodi: «I suoi argomenti? Solo futilità, banalità e vecchiezza». Romano se la prende, quasi come se gli avessero detto che la sua bici ha le ruote sgonfie. E per dimostrare che lui non è banale risponde con una banalità. «Parliamo di contenuti», dice. Segue lungo silenzio.
E già: perché se dovessimo attenerci alla lezione del Professore queste due colonne rischierebbero di rimanere bianche. Titolo: i contenuti dell'Unione. Svolgimento: n.p., non pervenuto, come le temperature di Trieste nei giorni di bora. Che altro si può aggiungere? Date le circostanze, Prodi che vuole competere in contenuti è un po' come un paracarro che vuol competere in agilità. Una sfida alle leggi della fisica.
Il candidato leader del centrosinistra sostiene che non è stato un buon inizio di campagna elettorale. Per lui, no sicuro: persino uno Scalfarotto qualsiasi lo fa tremare, per non dire di Bertinotti, Rutelli e delle scoppole di Ruini. Per il resto, che dire? Noi non sappiamo se davvero lo scambio di ieri è stato un brutto inizio di campagna elettorale. A dire il vero non sappiamo nemmeno se è un inizio di campagna elettorale. Però di certo sappiamo che se dobbiamo parlare di contenuti dell'Unione, più che l'inizio è già la fine. A Prodi, poi, non sono piaciuti i toni. Strano perché non l'abbiamo mai sentito indignarsi quando i suoi compagni di avventura bollavano Berlusconi con qualsiasi epiteto, compresi «Erode», «pagliaccio», «portasfiga» e via insultando. Era forse distratto il Professore? È davvero convinto che la campagna elettorale si debba svolgere in un club inglese all'ora del tè? Galanterie e smancerie? I testi dei prossimi comizi a chi li facciamo scrivere? A Monsignor Della Casa? I faccia a faccia chi li organizzerà? Lina Sotis? E, nel caso, il leader dell'Unione potrebbe avvertire gentilmente i suoi alleati, che nel frattempo magari moderino i toni?
Tra l'altro le parole usate da Berlusconi, considerato il livello medio di una qualsiasi campagna elettorale, sembrano roba da giardino d'infanzia. Di sicuro nulla in confronto alle offese che quotidianamente riceve. Suvvia, siamo seri: non se la prenderebbero nemmeno al raduno dei chierichetti. Che ha detto? «Banalità, futilità, vecchiezza». Banalità e futilità sono ingredienti comuni nel mondo della politica. E per quanto riguarda la vecchiezza, beh, non c'è da stupirsi. Come ha detto un mio amico: Prodi di solito rimugina cose così stantie che il suo Tir dovrebbe essere targato Cartagine.
Adesso, però, come dice il Professore, è venuto il momento di parlare di contenuti. E per questo l'articolo, necessariamente, deve finire. Cercate di capire: di che contenuti parliamo, a proposito dell'Unione? Con tutta la buona volontà, è impossibile: non sono nemmeno ancora riusciti a mettere insieme uno straccio di programma. Sono per i Pacs o per i Ccs? O addirittura per il matrimonio gay? Che cosa pensano dell'Irak? Vogliono ritirarsi subito, come dice Bertinotti, o no? E in economia che cosa propongono? Vogliono tassare le rendite finanziarie? Manterranno o aboliranno la legge Biagi? Che faranno delle pensioni? Non s'è capito. Nessuno sa che progetto hanno per il Paese. Da mesi girano le piazze e non sono ancora riusciti a proporre un'idea nuova. Anzi, non sono riusciti a proporre nient'altro che non fosse il solito attacco a Berlusconi. E adesso hanno la faccia tosta di dire: «Parliamo di contenuti». Non chiediamo di meglio: ma sì, parliamo di contenuti.

Però prima si contengano un po' loro, se ci riescono.

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