L'acqua? Medicina del futuro

Nnel settore delle medicine non convenzionali la grande protagonista è l’acqua biologica, presente in tutti gli organismi viventi, per la sua capacità di diffondere e conservare informazioni di rilevanza biologica attraverso segnali elettromagnetici riconducibili al vissuto biologico della persona

di Franca Iannicci

Nel corso 25° Congresso di Medicina Biologica, promosso dall’AIOT con il sostegno di GUNA Spa, azienda leader in Italia nel settore delle medicine non convenzionali la grande protagonista è stata l’acqua biologica, presente in tutti gli organismi viventi, per la sua capacità di diffondere e conservare informazioni di rilevanza biologica attraverso segnali elettromagnetici riconducibili al vissuto biologico della persona. E’ questo il risultato della ricerca presentata da Luc Montagnier, medico, biologo e virologo francese che nel 2008 ha ricevuto il premio Nobel per la medicina per aver scoperto il virus dell'HIV nel 1983 e attualmente impegnato nei progetti di prevenzione e ricerca di un vaccino efficace in collaborazione con altri virologi tra cui Vittorio Colizzi. I segnali elettromagnetici presenti nell’acqua possono infatti essere letti, decifrati e essere riconducibili alla presenza di una “memoria patologica”. Intervenendo sulla presenza di tale “memoria-reservoir” si prospettano possibilità di trattamento e di terapia delle malattie croniche che sono collegate a precise condizioni “informative” presenti nell’acqua biologica, cambiando la vita a milioni di persone costrette all’assunzione di farmaci salvavita come nel caso di HIV-AIDS, patologie legate all’Alzheimer, Parkinson, poliartrite reumatoide e anche in patologie psichiatriche come l’autismo, che a volte portano pesanti effetti collaterali. Ed è proprio attraverso la medicina omeopatica che si trova più facilmente applicazione alla ricerca di Montagnier perché “non ci sono tre o quattro medicine diverse, l’omeopatia e la medicina tradizionale - detta occidentale. Iio credo che ci sia solo una medicina, cioè quella che guarisce i pazienti, e credo che si debba essere molto umili e modesti perché la nostra medicina occidentale ha fatto enormi progressi in particolare nella lotta all’eliminazione delle malattie infettive acute.

Per quanto riguarda le malattie croniche invece abbiamo ancora molte cose da imparare, e abbiamo difficoltà ad andare oltre. Dunque basarsi su altri principi scientifici può effettivamente aiutare, se non a curare in prima battuta, a prevenire queste malattie croniche con una diagnosi precoce, in particolare quelle associate all’invecchiamento. “... c’è una regola importante dell’omeopatia che noi ritroviamo nelle nostre ricerche: l’effetto delle alte diluizioni. Quando diluiamo molto una molecola, essa sparisce man mano che la diluiamo, ma mantiene la sua efficacia biologica. ... Tutto questo accade perché l’acqua può mantenere le informazioni delle molecole biologiche, e penso che in effetti sia quello che da molti anni è stato trovato un po’ empiricamente dall’omeopatia”. L’omeopatia (dal greco simile – sofferenza) si basa sul principio della similitudine del farmaco, enunciato dal medico tedesco Samuel Hahnemann alla fine del XVIII secolo.. Nel settore dei farmaci biologici Guna Spa si è rapidamente affermata come la più importante azienda italiana nel settore della produzione e distribuzione di farmaci omeopatici con il proposito di produrre rimedi naturali, efficaci, privi di effetti collaterali e senza controindicazioni, che agiscono stimolando il sistema immunitario in modo fisiologico indicati per le allergie, apparato digestivo, forme ulcerose, epatiti, ipertensione, cefalee, disturbi legati alla menopausa e altre patologie. Nata nel 1983 come importatrice e distributrice di prodotti omeopatici ha la propria sede nell’ex edificio di Ciba-Geigy e ha un fatturato di 50 milioni di euro con una crescita annua superiore al 10% aggiudicandosi una quota di mercato del 30%.

L’azienda, che ha da poco pubblicato il suo primo Bilancio sociale, ha come obiettivo di produrre farmaci senza effetti collaterali, aprire farmacie nei paesi in via di sviluppo per salvaguardare il patrimonio di medicina tradizionale e sostenendo il no patent rinunciando ai brevetti delle scoperte scientifiche per consentire nuove ricerche e offrendo alle onlus la possibilità di accedere ai finanziamenti messi a disposizione da Guna attraverso il sito web.

In Italia il settore dell'omeopatia è in attesa di un giusto riconoscimento sul piano legislativo e a questo proposito l’onorevole Paola Frassinetti, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, presente al Congresso ha ribadito nel suo intervento“la necessità che l’Italia si adegui alla maggior parte delle nazioni europee, provvedendo alla registrazione sulla Gazzetta Ufficiale dei farmaci omeopatici e delineare un quadro normativo il più possibile chiaro e definito per favorire lo sviluppo delle imprese del settore, con conseguente creazione di nuovi posti di lavoro. Auspico inoltre che la ricerca scientifica nel settore dell’omeopatia venga potenziata, così come la formazione nelle università.

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