Sarà anche vero che il successo logora chi non ce l’ha. Ma succede che talvolta logori anche chi ne ha troppo. O troppo in fretta. Lady Gaga, ad esempio. Tre anni fa era nessuno e faticava e mettere insieme il pranzo con la cena e l’ammazzacaffè. Ora è la popstar assoluta: celebre, ricchissima, invidiata, chiacchierata. Dal 2008 non si ferma mai tranne che per sdraiarsi sul lettino del chirurgo estetico (ma avete visto il video di Born this way? Sembra scolpita da Michelangelo). Ovvio che scoppi. Deragli. Sbrachi.
Insomma è naturale che distilli lo stress facendolo gocciolare in tante piccole manìe, roba a metà tra il Dustin Hoffman di Rain man e il Jack Nicholson di Qualcosa è cambiato. Ora poi, figurarsi: il 23 maggio uscirà il suo nuovo cd Born this way, forse il disco più atteso degli ultimi dieci anni, uno degli album che possono aiutare la sua casa discografica Universal a salvare centinaia di posti di lavoro e quindi chissà lei come è fracassata dalle tensioni. Per dire: almeno una volta alla settimana non vuole dormire con Luc Carl che, a tempo perso, è manager, deejay e persino barista, ma a tempo pieno è il suo fidanzato ufficiale. Sarebbe un intralcio, lei dice, «alla creatività».
E vabbé. In fondo la storia è piena di scrittori, poeti e persino papponi che volevano dormire da soli, intonsi, impermeabili a qualsiasi stimolo che attutisse l’intuito o semplicemente lo slancio vitale.
Ma c’è di più.
Qualche settimana fa, Lady Gaga, ossia la risposta surrealista alla musica leggera che fa rabbrividire i critici a la page, ha preteso di stirare gli abiti e portare le bevande nei camerini degli Iron Maiden durante i loro due ultimi concerti in Florida. Tanto per capirci, gli Iron Maiden sono i re del metal, quelli che il glamour è un’altra cosa, sono vestiti sempre uguali dal 1978 e bevono più birra di un vecchio barman dell’Octoberfest. Lei lo ha fatto così, di slancio, solo perché se ami la musica non puoi che apprezzare una band di onesti metal-meccanici che però vendono più dischi di qualsiasi fighetto pop del momento tutto Burberrys’s e salutismo. Insomma, siamo di fronte a Lady Gaga 2.0, la nuova versione della popstar che ha sconvolto il pop a bruciapelo, quando non se lo aspettava nessuno e persino Madonna pensava di rimanere la numero uno ancora per un bel po’ alla faccia delle Britney Spears o Christina Aguilera troppo impegnate nei party per diventare davvero primedonne. Invece Stefani Joanne Angelina Germanotta, nata un mese prima della tragedia di Chernobyl e oggi al quarto posto della classifica di Forbes sulle celebrità più potenti del pianeta, ha fatto tutto in fretta e con tre o quattro brani pazzeschi (Poker face e Bad romance su tutti) ha dato la nuova via al pop di facile beva, quello che si ascolta ovunque, sia, come diceva Brian Eno, nelle sale d’aspetto degli aeroporti che sui taxi o sotto la doccia. Però ora ne paga le conseguenze, che sono poi le solite del successo istantaneo. Ha appena 24 anni e ha già fatto tutto e il suo contrario, diventando addirittura direttrice creativa della Polaroid.
E allora è inevitabile che deragli. Ad esempio, come riportano il settimanale inglese Grazia e l’italiano rockol.it, Lady Gaga non si versa mai nulla da sola nel bicchiere perché crede che porti sfortuna e quindi ci vuole sempre un «versatore ufficiale». In tour si porta piatti e posate perché non sia mai che qualcun altro li abbia già usati prima di lei. E pure le seggiole devono essere nuove o quantomeno inutilizzate da un bel po’, visto che la neoregina del pop non si siede dove si è seduto qualcuno da poco perché teme i contagi. E infine, fermo restando che nei tour la devono accompagnare sempre e soltanto 28 tir e 140 persone di staff altrimenti lei si arrabbia, è ovvio che sia un po’ troppo sotto pressione.
I suoi amici, dicono, sono molto preoccupati. E i fans anche. Ma sbagliano perché la seconda fase del successo è sempre l’imprevedibile stranezza. Ma se si sopravvive, e a qualcuno è capitato, non resta che l’immortalità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.