Con Lamborghini Aventador una carica di adrenalina pura

RomaMondanità, celebrazione della genialità e creatività italiche, mito della potenza e della velocità, ingegneria e tecnologia estreme; la prima uscita ufficiale della rivoluzionaria Lamborghini Aventador ha dato luogo a un evento che ha coinvolto, elettrizzato ed emozionato tutta Roma, che pure è ben vaccinata nei confronti del glamour, dei colpi a effetto della moda e dello star system. Ma una sfilata per le vie del centro, partendo dal Campidoglio, di dieci miti dell’automobilismo italico, cinque Aventador e cinque V12 Lamborghini storiche, 350 Gt-Miura-Countach-Diablo-Murcielago, farebbe innalzare il livello dell’adrenalina anche a una città ben più scettica della Capitale.
Lamborghini Aventador, come ha sottolineato con giusto orgoglio il presidente e amministratore delegato Stephan Winkelmann, costituisce un salto, tecnologico e prestazionale, di due generazioni rispetto al meglio delle supersportive oggi sul mercato. Aventador è una vera supercar assoluta, un incredibile concentrato di alta ingegneria e tecnologia, di design e di sicurezza proposto su un’auto di serie. Per Lamborghini, Aventador è il trampolino verso ulteriori affermazioni, sia tecniche che commerciali.
I segnali, come ha confermato il presidente Winkelmann, sono estremamente positivi: il portafoglio ordini della Aventador copre già un anno e mezzo di produzione, a 263mila euro, più Iva. Questo bolide toglie il fiato già nel design tagliente e nitidissimo, ispirato alle forme dello F22 Raptor, caccia stealth Usaf con pochi avversari nei cieli. La personalità estetica della Aventator è semplicemente sconvolgente, e la grande sorpresa è che, all’interno di quello che veramente sembra un caccia, ci si ritrova in un abitacolo confortevole, per nulla «compresso» e dalla ergonomia impeccabile, a partire dai sedili perfettamente conformati. Sul piano tecnologico-ingegneristico, Aventador si presenta con un imbattibile poker di quattro assi. In primo luogo il V12 6.5 litri, totalmente nuovo, il primo V12 Lamborghini a «corsa corta», in grado di girare a 8.250 giri a cui eroga ben 700 cavalli, con coppia massima di 690 Nm a 5.500 giri/minuto. Già questi numeri annunciano il mostruoso potenziale della Aventador. A rendere perfettamente dominabile su strada una potenza da F1 provvedono soluzioni da F1: la scocca in fibra di carbonio, le sospensioni con architettura «push-rod» tipo F1, la trazione integrale a gestione elettronica, associata al cambio Lamborghini Isr a 7 marce. Tutte soluzioni esclusive Lamborghini Aventador.
La scocca in fibra di carbonio, realizzata con tecnologie d’avanguardia mutuate dalla Boeing, vanta una rigidità e una leggerezza veramente «spaziali», ed è alla base delle stratosferiche qualità dinamiche che solo la guida in pista ci ha consentito di saggiare a fondo. Il potenziale velocistico è di 350 orari, e sui rettilinei relativamente corti del circuito di Vallelunga, siamo arrivati a vedere già oltre 260, grazie all’accelerazione «spaventosa» (0-100 orari in 2,9 secondi).


La tenuta alle accelerazioni laterali in curva, grazie anche al contributo fondamentale dei Pirelli P-Zero Corsa, supera il valore di 1 g, mentre il poderoso impianto frenante Brembo Corsa, con dischi in materiale carboceramico, realizza decelerazioni da oltre 2 g. In pista è stato come farsi una flebo di adrenalina, ma su strada Aventador è superbamente docile e facile.

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