Landolfi: «La Rai non va privatizzata e neppure divisa»

Roma. «La privatizzazione è un ossimoro, un contratto linguistico e concettuale». Così il presidente della commissione di vigilanza sulla Rai, Mario Landolfi, liquida la questione della privatizzazione della Rai, intervenendo al congresso dell’Usigrai a Montesilvano.
Landolfi ha aggiunto: «Sono disposto a parlare di fondazione premettendo che non dobbiamo pensare all’apertura a soci finanziari che entrano per acquistare quote che potrebbero poi snaturare l’azienda. Penso a soci d’opera come le fondazioni, le università e i politecnici. Su questi aspetti possiamo trovare un incontro tra maggioranza e opposizione, purchè si metta da parte l’ipotesi dello “spezzatino”, di una separazione societaria che preluderebbe a una privatizzazione strisciante».
Landolfi ha parlato delle sfide che attendono la Rai, in particolare, quelle su qualità e innovazione.

«Il servizio pubblico - ha sottolineato - non può ridursi ad essere la tv dei poveri. Il contesto tecnologico sta demolendo le certezze. Per questo la qualità del servizio pubblico deve essere spalmata su tutti i programmi; ciò legittima il pagamento del canone».

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