Lapo all’ad: «Vengo a Detroit il 10 o l’11, così parliamo»

Prima l’abbraccio vigoroso a Sergio Marchionne, quindi il giro degli stand del gruppo Fiat e una lunga sosta sulla pedana dell’Alfa Romeo, dove è esposta la Giulietta, e su quella del marchio Jeep. Lapo Elkann, al fianco del fratello John, vicepresidente del Lingotto e numero uno di Exor, si è intrattenuto a lungo al Palexpo di Ginevra dove è in corso il Salone dell’auto. E subito, anche se da anni senza incarichi direttivi nel gruppo, si è notato il grande feeling del nipote di Gianni Agnelli con l’amministratore delegato Marchionne. Tant’è che i due si sono dati appuntamento negli Stati Uniti: «Sarei a Detroit il 10 o l’11, sto per partire alla volta di Los Angeles», ha sussurrato Lapo a Marchionne.
Tutti colloqui che potrebbero portare a una collaborazione più stretta tra le società, che fanno capo al giovane stilista-imprenditore, con il gruppo automobilistico di cui, prima delle disavventure personali, Elkann era responsabile della promozione dei marchi. «Voglio precisare - ha detto Lapo a il Giornale - che sono a Ginevra per i seguenti motivi: prima di tutto sono un designer a 360 gradi, poi amo le auto, quindi voglio vedere tutte le novità, nostre e degli altri. Inoltre - ha aggiunto - nei prossimi giorni presenteremo l’Alfa Romeo Brera Italia Independent a Tokio: è grigio opaco, ha i cerchi neri lucidi con le pinze dei freni rosse, interno in pelle e cuciture sempre rosse, plancia in carbonio. Sull’auto ho sempre lavorato e non ho mai smesso di lavorare: in questo settore ho interessi personali, dal punto di vista creativo, ed economici in quanto azionista».
Elkann, a questo punto, accarezza il rivestimento esterno in pelle di una Lancia Musa e a chi gli sta accanto spiega: «Mi ricorda il nonno, anche lui aveva una Thema Limousine con il tetto in pelle bicolore, blu e nero». E gli altri modelli? «La Giulietta è molto bella, e un buon lavoro è stato fatto sulla “nuda” della Jeep; interessanti anche i due modelli Ram, ma anche la spider di Pininfarina e il concept di tre auto proposto da Giugiaro. Mi ha colpito l’Audi A1, un mix tra MiTo e 500, anche se non ha uno stile italiano (a crearla è stato Walter de’ Silva, capo del centro stile tedesco, ex matita d’oro Alfa Romeo, ndr)».
Solo quando si cerca di capire se nel suo futuro c’è un posto nel consiglio di Exor o ancora in Fiat, e quali rapporti ha con il resto della famiglia Agnelli, il giovane si irrigidisce: «Non parlo né di famiglia, né di aziende familiari, né di Juventus. Della famiglia parla mio fratello; io mi occupo e voglio parlare delle mie aziende: ne ho cinque e oggi fatturano 8 milioni.

Problemi in queste aziende? Nessuno, storielle se ne raccontano tante. E su quanto si è scritto sulla mia vita privata sarà la giustizia a fare il suo corso. Lo ripeto: sono designer e imprenditore, e sono qui a Ginevra per questi motivi».
PBon

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica