Lapo Elkann

Ah, Lapo. Uno di cui basta il nome proprio, senza nemmeno il cognome (pure quello importante: Elkann), di sicuro qualcosa ha

Lapo Elkann

Ah, Lapo. Uno di cui basta il nome proprio, senza nemmeno il cognome (pure quello importante: Elkann), di sicuro qualcosa ha. Certo, difetti. Glieli hanno fatti notare e pesare tutti: Lapo appariscente, Lapo da pagine di gossip, fidanzate ricche e rampolle più di lui, Lapo col Suv mimetico piantato in mezzo alle rotaie in Porta Ticinese a Milano, Lapo eccentrico (e però votato più volte, dalle riviste glamour, come uomo più elegante del mondo), Lapo ingestibile che deve lasciare l'azienda di famiglia (la Fiat) dopo lo scandalo della cocaina, Lapo e Martina Stella, Lapo e la miliardaria kazaka Goga, Lapo e gli occhiali rosa e i completi rosa e Lapo figlio di papà e di nonno, massì, mettiamoci anche l'Avvocato, perché in fondo è a lui, che l'hanno sempre paragonato.Ecco, allora un motivo ci sarà. Non che Lapo non ci abbia messo del suo; ma il suo farsi notare è più ad ampio raggio del pettegolezzo puro, o dell'invidia di classe. Lapo, che in un'intervista al Fatto disse: «Ho tanti difetti, ma non sono arrogante». Ed è, soprattutto, un lavoratore: «Dò sempre il 400 per cento». Nel suo campo, certo: la creatività. Allora Italia Independent, accessori e abbigliamento; Independent Ideas per la comunicazione; e ora anche Garage Italia Customs, con la missione di creare «mezzi di trasporto su misura», cioè trasformare qualunque veicolo (auto, moto, aerei, barche, elicotteri) secondo le esigenze «creative» del cliente. Per dire, la 500e stormtrooper dedicata ai droni del nuovo Star Wars. La sede della nuova azienda, poi, è in piazzale Accursio a Milano, in una ex stazione di servizio dell'Agip, ritrovo storico degli appassionati di motori, fatta costruire da Enrico Mattei nel 1952 e ormai abbandonata, che sarà recuperata dall'architetto Michele De Lucchi. Perché Lapo, al di là di tutto, è il made in Italy.

Creatività, artigianalità, idee (si pensi alla felpa Fiat), gusto, ottimismo (quella vecchia stazione è un simbolo degli anni del boom), tecnologia, mondo. Lapo è molto «italiano»: del resto ha sempre detto che vorrebbe chiamare sua figlia Italia...

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