Simone Mercurio
È italiana, anzi «italianissima», in quanto catanese allanagrafe e vicentina dadozione. Eppure canta in portoghese Patrizia Laquidara, domani sera al The Place di via Alberico II per la tappa capitolina del suo «Indirizzo Portoghese live tour 2006». Sul palco sale a piedi nudi per prendere energia, dice, e poi restituirla attraverso la sua splendida voce ma anche le sue braccia, tese verso lalto «come alberi grandi», per dirla con le parole di una sua canzone. Cè sempre una punta di pregiudizio quando si parla di un artista passato da quel carrozzone multicolore che è il Festival di Sanremo. Era il 2003, e nella categoria Giovani, con la canzone «Lividi e Fiori», la giovane cantante aveva vinto il Premio della Critica Mia Martini e il Premio Alex Baroni per la migliore interpretazione.
Appassionata di musica brasiliana da sempre, Patrizia ha dedicato un album al grande Caetano Veloso dal titolo «Para voce querido Cae». Al disco hanno collaborato musicisti del calibro di Fausto Mesolella degli Avion Travel (chitarre), la cantante jazz Rita Marcotulli (piano), alcuni componenti del gruppo Aires Tango, come Marco Siniscalco (basso), Michele Rabbia (batteria), nonché il loro leader Javier Girotto al sax. Dal disco «Indirizzo Portoghese» del 2003, invece, è stato estratto il suo brano «Noite e Luar», incluso poi nella colonna sonora del film «Manuale damore» interpretato da Carlo Verdone e Silvio Muccino. Cantante e autrice di grande talento, Patrizia ha dunque un amore sconsiderato per la musica a 360°, in particolare per la bossanova e il tropicalismo di «marca» verde-oro, dunque per la musica di Veloso, Gilberto Gil, Maria Bethania e Gal Costa, ma anche per il pop, il tango argentino, il jazz e la musica medio-orientale.
Sul palco del The Place la Laquidara sarà accompagnata da Mirco Maistro (fisarmonica), Marco Canotti (batteria), Daniele Santimone (chitarra) e Paolo Andriolo (basso).
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