Il laser atto di violenza Ma il giudice è «ostaggio» degli ultrà

Era partito come uno sberleffo. Sta diventando un atto di violenza. Il giudice ne ha preso atto e continua a distribuire multe (stavolta a Bari e Juve). Il raggio laser sta diventando l’ultimo gioco di società da stadio. A Bari e Napoli ne vanno pazzi. I tifosi della Juve, poi, non si fanno mancare nulla: i cori contro Balotelli sono diventati un «must» per punire la società loro e l’antipaticone nero. Ora, contro il Chievo, hanno aggiunto il raggio laser e c’è perfino da capirli: se non disturbano loro il portiere avversario, chi mai lo farà? Non i presunti attaccanti, come documentano perfino le chiacchiere di Chiellini e Buffon.
Il giudice continua a colpire a colpi di 15mila euro: francamente un po’ poco. Ma il conto è presto fatto: un petardo costa 10mila euro. Il laser è più grave, anche per l’incolumità della vista dei giocatori. Però, più di tanto...
Il giudice vorrebbe evitare di chiudere le curve anche per il laser. Sennò tra cori razzisti, intemperanze, violenze compresa questa, meglio chiuderle per sempre. Per ora accontentiamoci. Voleranno diffide, le società si organizzeranno con le telecamere. A Napoli ci sono riusciti: domenica sera Miccoli si è visto recapitare il raggio sugli occhi nel momento in cui stava per tirare il calcio di rigore per il Palermo. E così l’arbitro a fine gara. Ma le riprese a circuito chiuso della società hanno individuato i colpevoli: uno in curva nord, l’altro in curva sud. Un ragazzo di 22 anni da una parte, e un vecchio ragazzo di 50 anni dall’altra. Non c’è proprio da essere fieri. Steward e forze dell’ordine se li sono presi in carico: il tanto per multare ciascuno dei due per 503 euro, contravvenzione stabilita dal decreto Pisanu per la sicurezza negli stadi. Nel caso venissero ripescati, scatterà il Daspo. E questa potrebbe essere la salvezza per le invasioni da laser, un vizietto che si sta estendendo a macchia.
A Bari, l’arbitro Rosetti ha fermato la partita, per un minuto, minacciando la sospensione se il laser non fosse stato spento. Balotelli ha ringraziato. E sono fioccati 15mila euro di multa. I tifosi della Juve hanno fatto sommare le due multe: 20mila euro in tutto. E qui c’è da pensare: 15mila euro per il laser e solo 5mila per i cori contro Balotelli? O viceversa. La curva bianconera, denominata Scirea (pensate come ci sarebbe rimasto male) resterà chiusa nella partita contro la Roma a causa dei cori contro Balotelli. Anzi, domani è previsto un summit dell’osservatorio per varare un pacchetto di misure in occasione delle prossime partite della Juve. La società va comunque difesa da simile beceraggine.
Però stavolta il caso è diverso: il giudice capisce che la multa da una parte (cori) o dall’altra (laser) è troppo morbida e allora attiva subito l’excusatio: sanzione attenuata per avere la società (Juve a Verona, non a Torino) concretamente operato con le forze dell’ordine a fini preventivi e di vigilanza.
Ma al di là delle multe e delle difese che il calcio dovrà adottare, resta da capire se davvero il laser produca danni alle giocate, non solo agli occhi. Ne sono stati colpiti Dida (Napoli-Milan) e De Sanctis (Cagliari-Napoli), Balotelli (Bari-Inter), Diego (Bari-Juve) mentre stava per tirare un rigore appunto come Miccoli a Napoli. Due rigori, guarda caso, falliti.


Ed allora se il giudice sta equiparando il laser all’atto di violenza, un’altra filosofia potrebbe pareggiarlo a un atto di anti fair play. Dovrebbe occuparsene anche l’Uefa. Le brutte abitudini fanno presto a diventare moda.

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