Dopo un'estate di massicce promozioni, un terreno su cui si sono aspramente confrontati anche Sergio Marchionne e il grande capo di Volkswagen Group, Martin Winterkorn, l'autunno si presenta ricco di nuove sfide tra i costruttori che culmineranno nel «Mondial» di Parigi a fine settembre. I Saloni internazionali dell'auto non sono più soltanto scintillanti vetrine dove esporre le novità, ma anche un momento di verifica dello stato di salute dei diversi brand che, sul fronte europeo, sono alle prese sia con un mercato che non dà segni di ripresa (-8,3% la stima di agosto secondo Ihs Global Insight, -7,2% nei primi otto mesi dell'anno) sia con l'eccesso di capacità produttiva che affligge buona parte delle case.
La rassegna parigina non si sottrarrà a questa regola, anche se al centro dell'attenzione ci sarà il debutto della settima serie della Volkswagen Golf che per il gigante di Wolfsburg rappresenta una doppia sfida: la prima, tradizionale, con la versione precedente (storicamente l'ultimo anno di vita è uno dei migliori di ogni serie della popolare tedesca), la seconda, invece, assolutamente inedita in una fascia di mercato dove i brand «premium» stanno cominciando a offrire modelli accessibili a un pubblico più vasto.
La nuova Mercedes-Benz Classe A, una delle sicure protagoniste nei prossimi mesi, proposta con prezzi che partono da 23mila euro, è emblematica di questa democratizzazione del «premium» in un segmento, quello medio che, secondo gli analisti, salirà dai 6,6 milioni di unità vendute ogni anno a livello mondiale a oltre 10,6 milioni nei prossimi dieci anni.
Per assicurarsi una fetta consistente della torta, la Classe A dovrà affrontare il mercato degli Stati Uniti dove il modello precedente non era mai stato. Sulla sua strada troverà una sfidante di tutto rispetto, come la Audi A3 che a Parigi affiancherà alla versione tre porte la Sportback a cinque. Il poker d'assi con cui si cimenterà la nuova Golf è completato dalla Bmw Serie 1 e dalla Volvo V40, modelli che a loro volta se la dovranno vedere con le aggressive medie coreane: Hyundai i30 e Kia cee'd che al Salone transalpino debutta nella versione station wagon.
Altra sfida del «Mondial» sarà quella tra i costruttori di casa, con due supercompatte sulle quali Renault e Peugeot si giocano molto del loro futuro: arriva, infatti, la nuova generazione di Clio che si presenta come serissima concorrente della 208 che nei primi mesi di vita sta accumulando buoni risultati di vendita.
Sullo sfondo, per i transalpini, ci sono i problemi del sistema produttivo, con Renault, impegnata a ridurre di 800 addetti (su un totale di 3.500) la forza lavoro della fabbrica di Flins dove viene costruita la nuova Clio, e Psa Peugeot Citroën intenzionata a chiudere la storica fabbrica Citroën di Aulnay che impiega 3.200 persone.
Se l'Alleanza Renault Nissan viaggia senza problemi, lo stesso non si può dire per le numerose joint venture di Psa messe in crisi dallo scambio azionario con General Motors: rischiano i diesel prodotti con Ford ed è sfumato l'accordo con Bmw che ha scelto Toyota (alleata dei francesi nello stabilimento ceco di Kolin dove nascono Aygo, C1 e 107) come partner nello sviluppo di tecnologie ibride.
Sotto la guida di Stephen Girsky, terzo amministratore delegato in due anni, Opel presenta a Parigi la Adam, cittadina con ambizioni glamour che punta dritta su Fiat 500 e che dovrebbe aiutare il brand europeo di General Motors a ritrovare quella perduta redditività che sta mettendo in discussione la leadership del numero uno Dan Ackerson. Sarà prodotta nel sito di Eisenach, una scelta che non promette niente di buono per la fabbrica di Bochum, più volte candidata alla chiusura negli ultimi anni.
Nell'ultimo scorcio del 2012 si trasferirà dai saloni alla strada la sfida tra Fiat 500L e Ford B-Max.
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