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Lanzarote«Ma qualcuno guarderà i vestiti in un posto così bello?». Custo Barcelona sembrava davvero preoccupato prima della sua sfilata nel tunnel lavico del Jameos del Agua, l'incredibile complesso di crateri e gallerie creati dall'eruzione del monte de la Corona a Lanzarote 3500 anni fa e trasformati nel «luogo più bello del mondo per dare un party». A dare questa definizione davvero riduttiva è stato nel 1977 César Manrique, l'artista, architetto, paesaggista ed ecologista che ha letteralmente modellato l'isola sul suo principio di arte-natura/natura-arte. Nato a Lanzarote nel 1919, Manrique ha vissuto e lavorato per anni lontano dalla sua isola prima di ritornarvi nel 1966 e trasformarla in una specie di museo a cielo aperto. I segni dei suoi interventi sono dappertutto sia sotto forma di sculture mosse dal vento e di costruzioni meravigliosamente integrate nel panorama, sia per il piano regolatore con severissime regole di tutela ambientale che hanno impedito lo scempio di questo luogo incantevole.
Tanto per dare un'idea a Lanzarote le costruzioni devono essere tutte dipinte di bianco e non possono superare una certa altezza. Sono proibiti i cartelloni pubblicitari per la strada e non si può entrare con le auto nel parco naturale del vulcano Timanfaya al cui ingresso sorge il ristorante panoramico progettato da Manrique attorno a un cratere attivo in cui vengono cucinate direttamente le pietanze. Del resto l'artista ha costruito la sua stessa dimora dentro cinque bolle vulcaniche (ovvero grandi cavità formate dai gas eruttivi) scovate a Taiche e in questo luogo di selvaggia bellezza sede oggi della Fondazione César Manrique sono conservate opere di Picasso, Tapies e Mirò oltre a pitture e sculture dell'eclettico padrone di casa. A lui si deve anche uno spettacolare giardino di cactus, la villa La Mareta costruita per re Hussein di Giordania in località Costa Teguise (rilevata dalla famiglia reale spagnola è stata recentemente donata a Lanzarote come luogo d'interesse turistico e culturale), la casa-museo del campesino, il Mirador del Rio affacciato sull'isolotto de La Graciosa e, appunto, il Jameos del Agua. In questa location pazzesca (nel lago accanto alla pista da ballo sopravvivono dalla preistoria dei granchi albini ciechi) Custo Barcelona ha fatto sfilare con la sua collezione cruise un'interessantissima capsule creata grazie all'aiuto di Cognitive Fashion, il programma d'intelligenza artificiale di R&D Laboratories presso IBM Research. «Hanno incrociato 400 immagini delle mie sfilate negli ultimi 10 anni con quelle di paesaggi, tradizioni e cultura dell'isola per cercare punti di contatto» spiega lo stilista catalano invitato come ambassador culturale di Lanzarote. Campione olimpico di ginnastica fino al '79, celebre per le sue spettacolari grafiche piene di colore, Custo mostra capi decorati con le minuscole «rosetas» ricamate dalle isolane su tessuti che sembrano flagellati dal vento. C'è una tunica coperta da paillette nere, marroni e rosso fuoco che simulano sulla stoffa una colata di lava.
Su uno spettacolare vestito da sera in luccicante lamè verde come l'aloe e azzurro come l'Oceano, i tagli geometrici vengono definiti da blocchi di ossidiana nera che in realtà sono inserti di vernice nera. Insomma un modo nuovo e intelligente di fare moda e promozione turistica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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