NapoliProbabilmente Fabio Cannavaro appartiene a quella categoria di uomini i quali ritengono che a un campione del mondo sia tutto concesso. Se questa era la sua idea, sostenuta dalla fama e dai trofei vinti, a cominciare dal «Pallone d'oro» fino al titolo di campione del mondo, allora un duro colpo alle sue convinzioni è arrivato dai pm della procura di Napoli. I - per ora solo presunti - abusi edilizi eseguiti nella lussuosa villa incastrata nella collina di Posillipo, davanti al golfo di Napoli, non sono andati giù al procuratore aggiunto Aldo De Chiara, coordinatore della sezione Ecologia, e al pm Giuseppe Noviello, che ieri ne hanno disposto il sequestro. Gli agenti della polizia municipale che da oltre due anni stanno svolgendo indagini su Villa Cannavaro, si sono presentati al cantiere dove sono in corso i lavori di ristrutturazione, con in pugno unordinanza firmata dal giudice delle indagini preliminari Alessandro Buccino Grimaldi. E hanno apposto i sigilli.
Il sequestro della sua villa non è la sola brutta notizia arrivata da Napoli al giocatore (ancora per poco in forza al Real Madrid ma sulla via del ritorno, destinazione Juventus, dalla quale era fuggito dopo la retrocessione in serie B dei bianconeri, a seguito dello scandalo denominato Moggiopoli). Cannavaro, infatti, risulta indagato per abusi edilizi e in atti d'ufficio. Il difensore è in buona compagnia: ci sono altri quattro indagati: il geometra Gaetano Zanca, l'ingegnere Nicola Salzano De Luna e Anna Maria DAniello del Comune di Napoli e Nicolina Ricciardelli della sovrintendenza ai beni architettonici e ambientali.
Ma quali sarebbero gli abusi scoperti dalla Procura nella supervilla di Cannavaro? Una piscina di 25 metri, un muro di recinzione e lo stesso materiale utilizzato per la erezione del muro, per il quale è stato utilizzato il calcestruzzo e non in tufo. I presunti abusi, vale la pena ricordarlo, sarebbero stati commessi in una zona supervincolata da un punto di vista paesaggistico.
Al sequestro di villa Cannavaro hanno replicato qualche ora più tardi i legali del calciatore, gli avvocati Alfonso Maria Stile e Annalisa Stile: «Il gip del Tribunale di Napoli, Alessandro Buccino Grimaldi ha disposto un nuovo sequestro di Villa Cannavaro, tuttavia discostandosi, in parte, dalla richiesta avanzata dal pm Noviello. Infatti, il Gip ha ritenuto legittimo il permesso di costruire e quindi non superabile la sentenza della Corte di cassazione del 5 dicembre del 2007, rilevando tuttavia alcune difformità rispetto ai grafici allegati al permesso stesso. Ciò, peraltro, sulla base di una consulenza del pm del 10 luglio 2007 e quindi antecedente alla sentenza della Cassazione».
Gli avvocati Stile hanno poi sostenuto «che fu lo stesso Fabio Cannavaro a informare, sin dall'ottobre 2008, le autorità competenti che, nel corso delle opere di ristrutturazione, sono state realizzate opere in parziale difformità rispetto al progetto di ristrutturazione».
Cannavaro e i suoi legali, attraverso una nota, hanno espresso «stupore» per lanticipazione, ieri, da parte di un quotidiano, della notizia del sequestro, resa nota al diretto interessato solo nel pomeriggio.
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