Lazio, allarme minori scomparsi Nel 2006 ben 455 casi denunciati

Cifre preoccupanti emerse al meeting organizzato dall’eurodeputato Angelilli (An)

È il Lazio la regione col maggior numero di denunce per minori scomparsi nel 2006: sono state 455 con un aumento, rispetto al 2004, del 227 per cento. Una cifra record: la Lombardia, seconda in questa classifica negativa, è ferma a 205. È quanto emerge dall’audizione con le associazioni di settore (Unicef, Save the children e Telefono azzurro, tra le altre) organizzata ieri da Roberta Angelilli, capogruppo di An all’Europarlamento, su incarico della Commissione europea. Obiettivo, presentare una relazione sui diritti dei minori all’Europarlamento che approverà una legge ad hoc. I dati di Istat, Censis, Cnel e polizia indicano un aumento degli abusi e dei diritti negati ai minori. Nel nostro Paese vivono in famiglie indigenti quasi 2 milioni di under 17, nel Lazio l’8,1 per cento del totale. Allarmante anche il dato su Roma: oltre 170mila le famiglie che dichiarano di vivere con difficoltà, in peggioramento nell’ultimo anno. Indicativo che delle 31mila richieste di aiuto giunte a Telefono Azzurro, il 12,7 per cento provenissero dal Lazio, secondo solo alla Lombardia (23,4 per cento).
Tra le proposte al vaglio, il varo di un numero unico europeo per denunciare abusi e sparizioni, l’istituzione di un casellario unico contro la pedopornografia e la nomina di un coordinatore europeo per i diritti dei minori. «Le parole d’ordine - ha spiegato Angelilli - sono rispetto dei bambini, promozione dei loro diritti, partecipazione dei minori alle scelte che li riguardano. Questa è stata solo la prima audizione, la seconda sarà direttamente al Parlamento europeo di Bruxelles il 17 aprile». Tra le questioni più scottanti gli abusi sessuali sui minori (3mila tra 2000 e 2006), il lavoro minorile (che coinvolge in Italia circa 500mila bambini italiani e stranieri) e la prostituzione minorile (per il Censis sarebbero 3500 i minori sul marciapiede). Da tenere sotto controllo anche la pedopornografia in aumento (il reparto operativo di Roma dell’Arma ha denunciato, nei primi 2 mesi del 2007, 40 persone e sequestrato 48 computer) e le mutilazioni genitali femminili: secondo stime sarebbero 6mila ogni anno le bambine infibulate in Italia.

«L’Europa non ha ancora una visione d’insieme sull’infanzia - ha detto la senatrice Ds e presidente della commissione parlamentare per l’Infanzia Anna Serafini - serve subito un coordinamento. In Italia, poi, la situazione è ancora più difficile se si pensa che spendiamo per famiglie e bambini la metà degli altri Paesi europei».

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