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L'EDITORIALE Narraci questo, Nichi

Vediamo se il governatore Vendola saprà narrare anche la retata che ha portato all'arresto di un suo ex assessore, ora senatore, del suo caposcorta e di funzionari nominati dal suo governo

L'EDITORIALE 
Narraci questo, Nichi

«Narrazione» è un termine molto caro a Nichi Vendo­la, governatore della Pu­glia, leader della sinistra radicale, moralista tutto­logo a tempo pieno. Lui non parla, narra. C’è la narrazione della politica, dell’economia, della giu­stizia, del mondo intero. Vediamo se saprà narrare anche la retata che ha por­tato all’arresto di un suo ex assessore, ora senato­re, del suo caposcorta e di funzionari nominati dal suo governo. L’inchiesta, nella quale anche lui è sta­to indagato, riguarda una maxi truffa nel giro della sanità pubblica pugliese. Per la sinistra è un brutto colpo.

Qui non si parla di questioni e di soldi priva­ti, ma di malandrini e de­nari pubblici. Se Berlusco­ni deve essere processato per non aver selezionato eticamente gli ospiti delle sue serate, che si dovreb­be fare a Vendola che è sta­to, nella migliore delle ipo­tesi per lui, incapace di scegliersi gli uomini a cui affidare i soldi e la salute di una intera regione? Non lo vogliamo vedere al­la sbarra ma - se proprio non si può mandarlo a ca­sa - almeno che la pianti di fare il maestrino narra­tore che dà voti a tutti. Ovviamente, per lui var­rà a prescindere la tesi che poteva non sapere (cosa non applicata a poli­tici di centrodestra) che cosa stavano combinan­do i suoi uomini. Probabil­mente era distratto dalle comparsate in tv e da qual­che «narrazione» antiber­lusconiana.

Del resto, a si­nistra, cadono sempre dalle nuvole. Anche se poi, come dimostra il ca­so Unipol, che il Pd si stes­se per fare una banca, Fas­sino e D’Alema l’avevano intuito al punto che già si preparavano a festeggia­re (salvo poi negare tut­to). Ora sarà interessante ve­dere se il Pd concederà l’autorizzazione all’arre­sto per il suo malcapitato senatore Tedesco. Se fos­se coerente dovrebbe far­lo, e anche con un certo entusiasmo.

Ma siccome, dicono le malelingue, l’ex assessore è stato messo al Senato proprio per garan­tirgli l’immunità almeno dalle manette, prevedo che il voto sarà sfavorevo­le. Perché da quelle parti sono tutti bravi a stare con i magistrati, ma solo se nel mirino non ci sono lo­ro. D’Alema insegna.

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