La Lega sbatte la porta: «Nessuna alleanza per Tursi»

«Europa ed Euro: dove stiamo andando?». Se lo stanno chiedendo in molti, e non solo in Italia, vista la situazione economico-politica traballante del Vecchio Continente. Un interrogativo messo al centro del dibattito di ieri pomeriggio all'Hotel Bristol in un convegno organizzato dalla Lega Nord Liguria in collaborazione con l'associazione «Liguria cultura», presieduta da Diana Bacchiaz. L'incontro, moderato dal caporedattore dell’edizione di Genova del Giornale Massimiliano Lussana, ha provato a fare chiarezza sulla pesante crisi che sta attraversando l'Europa della moneta unica.
Ma a tenere banco, all'inizio del dibattito, come ovvio, sono state le prossime elezioni comunali a Genova e conseguenza della domanda di apertura del moderatore: «C'è ancora un margine di dialogo con il Pdl per la corsa a Palazzo Tursi, soprattutto dopo le aperture di Gianni Plinio ed Antonio Oppicelli?». A rispondere all'interrogativo che attanaglia molti genovesi ed addetti ai lavori, in particolare dopo la scalata di Doria che apre spiragli di vittoria per i moderati, ci ha pensato Francesco Bruzzone, segretario regionale del Carroccio. «Ci vogliono come alleati? Chiamino Alfano o Berlusconi e dicano di staccare la spina al Governo Monti - ha tuonato Bruzzone -, la Lega Nord si è sempre distinta per una grande coerenza, abbiamo detto che correremo da soli e così sarà. Le elezioni di Genova hanno un significato politico ben preciso». A fargli eco anche l'europarlamentare Matteo Salvini intervenuto sulla questione: «Pd e Pdl hanno la stessa faccia perché appoggiano Monti, sono assolutamente felice che la Lega abbia deciso di andare alle elezioni comunali da sola a Genova, Como e Monza per esempio. Noi non vogliamo simboli di altri partiti vicino al nostro».
Insomma: questo matrimonio non s'ha da fare. Le camicie verdi non cambiano idea. Dopo una parentesi, molto significativa, sulla situazione politica nella Superba si è parlato, in modo critico, di Europa. «L'Unione Europea è nata troppo in fretta, fondendo realtà radicalmente diverse fra loro. E i risultati adesso sono davanti agli occhi di tutti - ha continuato Salvini - vogliamo un'Europa non di Stati, ma di Regioni. Anche perché l'Europa ci costa 14 miliardi all'anno e ne portiamo a casa solo 9».
Sulla stessa lunghezza d'onda Edoardo Rixi, capogruppo del Carroccio in consiglio regionale.

Alla domanda fatidica «dove stiamo andando?» ha provato a rispondere Stefano Monti Bragadin, docente presso l'Università di Genova: «L'Europa fa troppe cose rispetto a quelle che dovrebbe fare, giudica tutti, ma non vuole essere giudicata. Bisogna riportare gli eurocrati sotto il controllo della politica degli Stati», ha sottolineato il professore.

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