Quando chiudono i seggi, nel quartier generale della Lega in via Bellerio scatta la regola del silenzio e del «cauto ottimismo». Via via che passano le ore e le schede scrutinate, si sciolgono commenti ed entusiasmo. La Lega in Lombardia è «superstar». Intorno all’una, quando arrivano i risultati dal 6% delle sezioni regionali, il partito di Bossi vola al 26,9% delle preferenze, solo sette punti in meno degli alleati del Pdl (al 33,6 per cento). Alle politiche del 2008 avevano premiato il Carroccio il 20,7% dei votanti al Senato e il 21,6% alla Camera.
Un vero e proprio trionfo, se il confronto si fa con le Europee del 2004, quando la Lega prese il 13,8 per cento dei voti e oggi ne raccoglie il doppio. E si conferma subito il primo partito in province come Sondrio e Bergamo: nella prima sfonda il 40 per cento, nella seconda al 35,7 per cento. «Siamo in crescita ovunque, è stato riconosciuto il buon lavoro del partito, e in Europa andranno il doppio dei leghisti rispetto ad oggi, sarà un vantaggio per i milanesi e i lombardi», commenta il capogruppo milanese e onorevole del Carroccio, Matteo Salvini.
Bene per l’Europa, ma le ricadute sul territorio quali saranno?
«Ricadute immediate per il momento non ci sono, ma certo vediamo domani (oggi, ndr) se anche i risultati delle elezioni provinciali sono sulla stessa linea. Faccio presente che a Milano la Lega è rappresentata solo da un assessore e un consigliere».
Quindi?
«Se si fosse votato per il consiglio comunale oggi, i rappresentanti sarebbero cinque volte tanto».
Ma fino al 2011 non si vota per il Comune...
«Diciamo allora che l’esito del voto è confortante in vista delle elezioni per la Regione l’anno prossimo e a Palazzo Marino tra due anni».
State puntando a un candidato leghista?
«Sognare costa poco, sia per il Pirellone che per il Comune. E per noi la campagna elettorale ricomincia domani mattina».
Secondo lei, perché siete stati premiati?
«Nonostante una campagna elettorale in cui si è discusso di tutto tranne che di Ue, la gente ha riconosciuto il buon lavoro fatto dai rappresentanti della Lega per risolvere i problemi concreti, a partire dalla sicurezza. Ed è stato apprezzato il nostro contatto con i cittadini, l’incontro con loro nei mercati, nelle case popolari».
L’ipotesi del ballottaggio alla Provincia di Milano non è ancora escluso.
«Speriamo di no».
Ma nel caso si andasse al secondo turno, sosterrete ancora il candidato del Pdl, Guido Podestà?
«Per quanto ci riguarda, abbiamo già fatto tutto il possibile, crescendo anche in Comuni come Pioltello o Rho dove in passato eravamo più indietro. Speriamo che il Pdl abbia ottenuto altrettanto. Ma il ballottaggio per noi non può esistere, perché sarebbe fatto in concomitanza con un referendum che non condividiamo».
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