Roma - «Le date sono sorprendenti. Due settimane dopo quella richiesta di preghiere e di aiuto spirituale, monsignor Wojtyla è nominato arcivescovo di Cracovia…». Don Francesco Castelli, docente di Storia della Chiesa contemporanea all’Istituto superiore di scienze religiose «Guardini» di Taranto e collaboratore della postulazione della causa di beatificazione di Giovanni Paolo II, si è ritrovato tra le mani la lettera inedita del futuro Papa a Padre Pio.
Che significato ha questa missiva?
«Sta a dimostrare che sul rapporto esistente tra Karol Wojtyla e Padre Pio c’è ancora molto da scoprire. La nuova lettera mostra l’esistenza di un rapporto epistolare più fitto di quanto avevamo immaginato, perché apprendiamo che le richieste di preghiere e intercessioni erano più d’una – fino ad oggi conoscevamo solo quella per la dottoressa Wanda Poltawska – e sono state tutte esaudite».
Nel testo si cita il caso del figlio di un avvocato, ammalato dalla nascita. Si sa qualche cosa di più?
«Sappiamo solo che il vescovo ricorda anche la guarigione di quest’ultimo. Dobbiamo ipotizzare che esista una lettera con la quale Wojtyla chiedeva l’intervento di Padre Pio per questo caso, e con tutta probabilità un’altra missiva con la quale ringraziava per l’intercessione. Chi è questo figlio di avvocato? Dove si trovano le altre lettere inviate dal futuro Papa al frate stimmatizzato? Furono spedite o recapitate a mano come avvenne per la prima missiva? Domande ancora senza risposta».
In questa lettera il futuro Papa chiede anche preghiere per sé…
«Si tratta di un altro dato nuovo: chi ha fede sa bene che questo chiedere preghiere per sé implica un legame spirituale. E qui ci troviamo di fronte al legame spirituale tra un giovane vescovo di una Chiesa dell’Est, molto provata, e un frate stimmatizzato che quel vescovo aveva già riconosciuto come un vero uomo di Dio».
Wojtyla parla di «ingenti difficoltà». Appena due settimane dopo quel messaggio inviato da Roma a Padre Pio, ecco arrivare la nomina ad arcivescovo di Cracovia.
«È davvero sorprendente la coincidenza delle date. Sappiamo già dalla precedente richiesta, quella della guarigione della dottoressa Poltawska, che ricevendo la prima lettera del vescovo Wojtyla, Padre Pio disse: “A questo non si può dire di no!”. Sembra proprio che non abbia detto di no neanche alle altre richieste compresa quella relativa alla persona e alle difficoltà del vescovo, che reggeva da un anno e mezzo la diocesi come amministratore apostolico, in una situazione non facile.
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