Roma - Una macchinazione politica? Un desiderio di compiacere Napolitano finito in modo maldestro? Un refuso? Il senatore e costituzionalista Stefano Ceccanti, l’uomo del giorno, risponde così al Giornale: «Era solo una riduzione del danno». Ma per ridurre un danno se n’è costruito uno grande come una montagna, una figura tremenda per il Partito democratico, conclusa con una «profonda irritazione del Quirinale», che al confronto il pasticcio sulle tredicesime del governo impallidisce come un errorino da inchiostro simpatico. I fatti: Il Fatto di Antonio Padellaro esce ieri mattina in edicola con un bel maxiscoop. Titolo: «Scudo totale per il Quirinale. Lo chiede il Pd. Perché?».
Rapida occhiata alle correzioni presentate al nuovo lodo Alfano, lo scudo per le alte cariche, in commissione affari costituzionali. Emendamento 1.5, primo firmatario il Pd Ceccanti. Si propone che al di fuori dei casi previsti dall’articolo 90 della Costituzione, il presidente della Repubblica, durante il suo mandato, non possa «essere perseguito per violazioni alla legge penale». Traduzione: scudo totale. Tra le firme compare anche quella illustrissima di Felice Casson, magistrato antiscudo per eccellenza.
Le «belve» affamate di disgrazie altrui dell’Italia dei Valori non aspettavano altro: il Pd diventa contiguo al nemico. Sul Fatto vengono raccolte le reazioni indignate di Pancho Pardi (Idv), ma anche di Gerardo D’Ambrosio (Pd). Come se non bastasse, le argomentazioni di Ceccanti per spiegare il suo emendamento sono da mani nei capelli: «Se un magistrato politicizzato decidesse di aprire un’inchiesta su Napolitano, basterebbe un voto del Pdl in parlamento a mettere in mora il presidente della Repubblica». Per come era scritto, il nuovo lodo rischiava di consegnare il capo dello Stato alle Camere, e dunque a un emiciclo politico, per qualsiasi reato. Il concetto potrebbe anche non fare una piega, ma l’accenno ai «magistrati politicizzati» ha mandato su tutte le furie almeno mezzo Pd. «È una frase che nemmeno Ghedini direbbe per Berlusconi», si sfogavano ieri nel Partito democratico. Da ambienti interni, anonimi naturalmente, è stata segnalato al Giornale un enorme «fastidio».
Il risultato è stato che in quattro e quattr’otto Ceccanti ha ritirato l’emendamento. E in questa velocità sta tutto il dramma che si è consumato nel gruppo guidato da Anna Finocchiaro: autori di un superscudo, arrotolati come pesci nel cartoccio dall’Italia dei Valori e da Padellaro. Cosa ci potrebbe essere di peggio? Ecco la motivazione tecnica fornita dal Partito Democratico: «I senatori del Pd sono «del tutto contrari al Lodo Alfano costituzionalizzato». Ritengono però «assolutamente improprio modificare la prescrizione costituzionale che riguarda il capo dello Stato». Per «evitare qualsiasi strumentalizzazione» ritirano tuttavia l’emendamento.
Al Senato comunque ieri era tutto un domandarsi: ma cosa avrà fatto Napolitano? Stanno arrivando inchieste che lo riguardano? C’è un suggerimento del Colle? «Assolutamente no», rispondono dal Quirinale. «Siamo caduti dalle nuvole», precisano anzi: «È un giochetto di emendamenti di iniziativa parlamentare al quale siamo del tutto estranei».
Ha impressionato poi tutti l’apparente peso politico dell’emendamento, con quelle firme di valore del costituzionalista del Pd e di Casson. Nessuna dietrologia, precisa al Giornale proprio Ceccanti: si voleva sistemare una «stortura» a prescindere da chi siede al Colle. Non è possibile «che passi il concetto per cui presentare emendamenti significa essere collaterali alla maggioranza».
E chi sarebbero poi questi magistrati tinti di azzurro pronti a incriminare l’ex comunista Napolitano? «Il mio era un ragionamento per assurdo», proprio perché si voleva intervenire sull’errore, e non su Napolitano. Una specie di scenario fantapolitico e astratto: «Ho risposto a Padellaro su Facebook».
Qui Ceccanti ha citato Giovanni Paolo II, che proponeva ai parlamentari antiabortisti di collaborare a una legge che non condividevano «pur di diminuire gli effetti negativi...». Qualunque sia la spiegazione, all’Idv si stanno fregando le mani con soddisfazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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