In Italia, in media, ogni anno mille bambini sviluppano paralisi cerebrale infantile, una patologia causata da un danno irreversibile, congenito o dovuto a lesione traumatica o a patologie concomitanti, al sistema nervoso centrale. Sono oltre 20mila le famiglie italiane che convivono con un proprio caro affetto da questa patologia. Oltre alla spasticità, questi bambini possono presentare disabilità motoria, disturbi del cammino e della coordinazione del movimento e disturbi cognitivi, come difficoltà di linguaggio. A Milano, presso l' ospedale dei bambini Vittore Buzzi, sono stati discussi i risultati di uno studio durato 14 anni, condotto su 430 pazienti di età compresa tra i 6 ed i 19 anni, avente come obbiettico l'analisi dell'efficacia di una terapia disponibile in pochi ospedali italiani che combatte i sintomi più gravi di questa patologia, quali distonia, contrazione muscolare involontaria e prolungata e soprattutto spasticità, intesa come alterazione incontrollata del tono muscolare, condizioni che rendono chi ne soffre bisognoso di cure costanti.
Questa ricerca, condotta dal dottor Francesco Motta, direttore della struttura complessa di ortopedia pediatrica, ha impiegato come terapia l'infusione del farmaco baclofene, un miorilassante ad azione centrale molto efficace. Da anni uno dei trattamenti della spasticità più impiegato, ma ancora poco utilizzato nel paziente pediatrico. Lo studio rappresenta il più ampio trial monocentrico mai realizzato su tale terapia ed i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Neurosurgery.
L'assunzione sistematica per via orale di questo farmaco, può causare gravi effetti collaterali. Questa terapia (ITB) prevede il posizionamento chirurgico di un dispositivo biomeccanico computerizzato riempito di farmaco, che viene somministrato in dosi programmate attraverso un piccolo catetere nel liquido che circola nel midollo spinale. L'erogazione della dose del farmaco può essere diminuita fino a 100 volte rispetto all'assunzione orale, riducendo gli effetti collaterali.
«La terapia con baclofene, somministrato con una micropompa impiantata a livello sottocutaneo, direttamente nel canale spinale - dichiara il dottor Motta- riduce il dolore, le contratture e gli spasmi muscolari, e di conseguenza, aumenta l'autonomia negli spostamenti, per una migliore qualità di vita del paziente e della sua famiglia. Su 107 pazienti con complicanze, il 60,7%, presentava problemi d'infezione legati al catetere.Nel corso dei 14 anni -precisa il dottor Motta -siamo riusciti ad abbassare drasticamente il rischio d'infezione: grazie all'impianto di un dispositivo, innovativo per struttura e materiali. Da settembre 2011 la percentuale è scesa quasi allo 0%.Inoltre, nel corso degli anni al Buzzi è stata migliorata la tecnica di impianto ed è stato quindi possibile ridurre l'incidenza delle complicanze infettive inserendo la pompa a livello sub fasciale rispetto all'impianto sub cutaneo. Questa terapia con pompa impiantabile genera un risparmio, calcolato per i primi due anni rispetto alla sola terapia medica standard, pari a circa 28mila euro». La paralisi cerebrale, definita come insieme di disturbi neurologici che colpiscono una o più aree del cervello, verificatisi in fase pre, peri o post-natale, prima che se ne completi la crescita e lo sviluppo, presenta un insieme multifattoriale di cause.
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