Letizia non molla sui finiani: «Tutto aperto»

Il termometro politico è bollente. Mentre i ministri del governo, come avevano chiesto settimane fa i coordinatori locali del Pdl, hanno già iniziato a mettere la faccia sulla campagna elettorale per Milano (tra venerdì e ieri hanno sfilato per convegni e inaugurazioni Mara Carfagna, Ignazio La Russa, Roberto Maroni, Mariastella Gelmini, Maurizio Sacconi), la mano tesa nei giorni scorsi dal sindaco ai finiani per le comunali del 2011 ha scatenato immediatamente la reazione gelida del colonnello del Pdl La Russa. «Non credo che Milano sia il luogo del laboratorio che anticipi i rapporti con Futuro e Libertà, semmai avverrà a cascata» aveva avvertito il giorno dopo a Palazzo Marino. Ma ieri Letizia Moratti ha riportato la barra al centro. «Non sento tutto questo gelo, a me la temperatura sembra buona - ha puntualizzato -. C’era una parte del commento del ministro che è stata poco riportata dalla stampa, quella in cui diceva che non avrebbe posto barriere». Dunque: «Ritengo che tutto sia certamente aperto, e aperto positivamente». Sindaco e ministro ieri mattina erano fianco a fianco al Castello Sforzesco per la cerimonia di consegna delle onorificenze militari. Sul palco, il ministro rompe il protocollo e ringrazia «come persona e come sindaco la Moratti che è sempre presente a queste iniziative. Un grande sindaco di Milano, e che lo sarà ancora». Pace fatta.
La Russa non è tornato a parlare del «contratto separato» con Fli nel capoluogo, quell’alleanza non solo con Fini ma anche con l’Udc caldeggiata dal sindaco prima ancora che sia definito il quadro a livello nazionale. Ma il ministro ha abbassato anche le aspettative riguardo all’atteso discorso del leader futurista oggi alla convention di Perugia, che potrebbe cambiare le sorti del governo. «Non mi aspetto nulla di risolutivo - minimizza La Russa -. Dedicherò l’intera giornata alla celebrazione delle Forze armate, poi leggerò le dichiarazioni degli altri, anche quelle di Fini che sono importanti ma non credo che ci sarà nulla di risolutivo». E «questa notte certo dormirò sonni tranquilli, piuttosto mi interrogo su cosa succederà stasera (ieri, ndr.) a San Siro». Per non perdersi la partita Inter-Brescia, il ministro nerazzurro ha fatto la spola Milano-Firenze-Milano e stamattina volerà a Roma.
Mentre l’ex sindaco Gabriele Albertini continua a farsi corteggiare da un ipotetico terzo polo per sfidare la Moratti e il candidato che vincerà le primarie del centrosinistra di domenica prossima («ma alla fine resterà nel Pdl» è convinto La Russa), a far sorridere lady Letizia ieri mattina era il sondaggio di Renato Mannheimer pubblicato sul Corriere della sera. Che a una settimana dal voto per le primarie vede ancora in testa Giuliano Pisapia: l’avvocato sostenuto dalla sinistra radicale mantiene ancora un distacco di due punti dall’archistar sponsorizzato dal Pd Stefano Boeri (percentuali basse, tra il 4 e il 5 per cento per gli altri nomi in corsa, Valerio Onida e Michele Sacerdoti).

Tra i due litiganti, vince sempre la Moratti: risulterebbe nettamente avanti con qualunque dei candidati uscenti dal voto del 14 dovesse scontrarsi. Unica incognita, l’ombra di Albertini. Le carte con l’ex sindaco in corsa tornerebbero a mescolarsi.

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