Nella babele delle lingue, delle letterature e dei festival, spicca una piccola torre che sarà bene avvistare e meglio ancora tenere docchio. Sta un po in disparte, dietro le montagne, ma si vede bene e si riconosce subito dallinsegna «Babel» stampata sul vessillo del Festival di letteratura e traduzione di Bellinzona che sventola, prima dellapertura della manifestazione (da domani a domenica) sul sito ww.babelfestival.com. Non è troppo imponente ma, al suo secondo anno di vita, a sostegno dellossatura fragile e del profilo giovinetto, si avvale del supporto di robusti personaggi. Come il nostro poeta Giorgio Orelli, traduttore italiano di Goethe; il lirico, romanziere e editore tedesco Michael Krüger, patron della casa editrice Hanser di Monaco; Ismail Kadaré, il candidato albanese al premio Nobel, viva voce in prosa di tutte le anime dei popoli balcanici; Abdulah Sidran, che dalle porte di Sarajevo ha allungato la penna per firmare le sceneggiature dei film di Kusturica.
Allincrocio tra Alpi, Mitteleuropa e Balcani, «Babel» non è proprio dietro langolo, nemmeno a due passi da casa. Ma che sarà mai spingersi un tratto oltre confine per compiere poi di là, a tutto agio, sconfinamenti ben più azzardati e rischiosi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.