Premio Campiello 2024, vince Federica Manzon con "Alma"

La 61a edizione del premio Campiello vede vincitrice la scrittrice friulana Federica Manzon con "Alma" (Feltrinelli), un romanzo che parla di passato e ricordi, di padri e città di confine, dove la protagonistra si troverà a dover decidere quello che sarà il suo futuro se saprà sopravvivere al suo passato.

Federica Manzon, vincitrice della 61a edizione del Premio Campiello con "Alma" (Feltrinelli)
Federica Manzon, vincitrice della 61a edizione del Premio Campiello con "Alma" (Feltrinelli)
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È la scrittrice friulana Federica Manzon con Alma (Feltrinelli) a vincere con un'incredibiile numero di voti, ben 101 su 300 (in 13 non hanno espresso preferenze), il Premio Campiello 2024. Al secondo posto quello che per molti sarebbe stato il vincitore; Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio editore) di Antonio Franchini con 78 voti, poi La casa del mago (Ponte alle Grazie) di Emanuele Trevi (66 voti), Locus Desperatus (Einaudi) di Michele Mari (33 voti), ed in ultimo Dilaga ovunque (Laterza) di Vanni Santoni (6 voti).

La vittoria è stata decisa da una giuria di trecento lettori anonimi, composta in maggioranza da imprenditori, lavoratori dipendenti e liberi professionisti, ma anche da pensionati e studenti.

"Alma"

Quella 2024 è la 61a edizione dell'ambito premio letterario fondato nel 1962 e ha visto letteralmente trionfare la Manzon con un romanzo dai toni chiaroscuri, che oscilla tra memoria e storia, profondi sentimenti e destino. Ambientato a Trieste, Alma è il nome della protagonista che per tutta la vita verrà sovrastata dalla figura del padre, "lo slavo", uomo misterioso e sfuggente dal grande fascino, che "andava e veniva al di là del confine, senza che si potesse sapere che lavoro facesse".

Scappata lontano per rifarsi una vita, dovrà tornare a Trieste dopo la morte di questo, per raccogliere la sua eredità. In quella città, culla della sua infanzia, Alma ritrova una mappa dimenticata della sua vita; la sua infanzia con i nonni, la sua casa, e anche Vili, figlio di due intellettuali di Belgrado amici di suo padre, che da un giorno all'altro era diventato per lei “un fratello, un amico, un antagonista”. Tre giorni che rivoluzionano la vita di Alma che dovrà fare i conti con il suo passato per poter vivere poi il suo futuro.

Le novità di quest'anno

La serata finale si è svolta nella meravigliosa cornice del teatro La Fenice di Venezia, condotta da Francesca Fialdini con il cantante e attore Lodo Guenzi. Grande novità di questa edizione la presentazione dei libri dei finalisti da parte dei "booktoker", influencer che su Tik Tok danno consigli di lettura, vero motore dei successi di molti libri.

Sala gremita da mille persone tra cui il presidente del Veneto Luca Zaia, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il presidente di Confindustria nazionale Emanuele Orsini. Ed ancora Chiara Valerio, scrittrice e responsabile Narrativa Marsilio, Bianca Laterza, Walter Barberis, presidente Einaudi, Enrico Selva Coddè, vicepresidente Mondadori Libri, Emanuela Bassetti, vicepresidente Marsilio, Luca De Michelis, ad Marsilio, Alessandra Carra, ad Feltrinelli, Lorenzo Garavaldi, ad di De Agostini Libri.

Le parole del presidente Carraro

Durante la serata, molto sentite sono state le parole di Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello, al suo ultimo anno di presidenza del Premio: "Il Campiello è nato 60 anni fa nelle fabbriche del Veneto, in un Veneto completamente diverso, una regione che usciva dalla seconda guerra mondiale. Non ci può essere sviluppo economico senza sviluppo culturale. Dobbiamo lavorare sull’inclusione, anche di nuovi italiani, noi lo faremo anche con il Campiello".

Gli altri premi

Il Campiello Opera Prima per il miglior esordio letterario, è andato a Fiammetta Palpati con La casa delle orfane bianche (Laurana), il Campiello Junior ad Angelo Petrosino con il libro Un bambino, una gatta e un cane (Einaudi), categoria 7-10 anni e a Daniela Palumbo con La notte più bella (Piemme),, categoria 11-14 anni. Giulia Arnoldi è la vincitrice della 29esima edizione del Campiello Giovani il concorso per chi ha tra i 15 e i 21 anni, che ha vinto con Appena prima dell'ultimo accordo, un racconto sulla violenza della guerra.

Il Premio Fondazione Campiello, riconoscimento alla carriera, è andato a Paolo Rumiz.

Il Premio Campiello Natura di Fondazione Campiello e Venice Gardens Foundation, vinto da Emanuela Evangelista con Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta (Laterza).

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