«Li ha uccisi quell’Ici assurda»

«Li ha uccisi quell’Ici assurda»

Non ce la fa a rispondere. La voce non regge, le lacrime sembrano uscire da un momento all’altro dalla cornetta. Aldo Siri è distrutto. Continua a ripetere e a ripetersi: «Potevo fare qualcosa, dovevo fare qualcosa». Prima di essere presidente del Municipio Centro est, Siri fa il commercialista, ma si sente quasi colpevole di due omicidi e un suicidio. Il dramma di Tiglieto, la morte di Giampiero Assandri che ha ucciso le sorelle Alsia e Tersilla prima di rivolgere contro di sé la pistola, lo ha sconvolto. Aldo Siri, originario proprio di Tiglieto e sempre molto legato al suo paese natale, è l’ultimo ad avere provato a tranquillizzare gli anziani fratelli, disperati per quel doppio e assurdo accertamento che avrebbe fatto schizzare la loro Ici alle stelle.
Quando li ha visti?
«Ieri sera sono andato su a trovarli, erano distrutti. Ho provato a calmarli, a far capire loro che si poteva fare...»
Cosa?
«... sì, che si poteva comporre la questione dell’Ici. Ma non sono stato abbastanza convincente. Mi ero ripromesso di tornare a trovarli».
Ma perché erano così allarmati?
«Erano angosciati da quegli accertamenti».
Di cosa si trattava?
«Tutto è iniziato quando la Area Riscossioni Spa, una ditta di Mondovì che ha vinto l’appalto del Comune di Tiglieto per la riscossione di tutti i tributi, ha mandato l’accertamento per l’Ici».
Una cartella pazza?
«No, i tre fratelli gestivano questo locale, il Pigan è più che altro una locanda, definirlo albergo o ristorante è troppo. Era la loro casa, la casa di famiglia. Ospitavano qualche cliente ogni tanto in una piccola area della struttura, ma a Tiglieto non era un’attività redditizia...»
Lavoravano in rimessa?
«Praticamente sì, ma era la loro vita, erano soprattutto legati alla casa. Ma è arrivato l’accertamento per il pagamento dell’Ici sull’intera superficie dell’edificio. Cioè avrebbero dovuto pagare un importo di duecento volte superiore a quello che pagavano».
Una follia?
«Erano sconvolti. Persino il fatto che dovessero andare a pagare a Cuneo li faceva stare male».
E lei ha tentato di risolvere la situazione?
«Sono andato a parlare con il sindaco. Gli ho spiegato il caso. Mi ha detto di fargli avere una mia relazione che si sarebbe interessato. Ma poi è arrivato questo secondo accertamento».
Ed è stato l’inizio della fine?
«Mi hanno avvertito, ho capito che erano disperati. Sono andato a trovarli, ieri sera (lunedì, ndr). Sono stato tutta la sera con loro, ma non riuscivano a tranquillizzarsi. Non sono riuscito a tranquillizzarli...»
Non poteva certo prevedere che...
«Quando li ho lasciati ho visto che non credevano che la situazione potesse risolversi, sarei tornato a parlare con loro, ma ieri quando mi hanno chiamato...

»
Aldo Siri non si dà pace, nonostante abbia fatto tutto quello che poteva per aiutare i fratelli Assandri. Ogni risposta gli costa fatica, dolore. Ripensa all’ultimo saluto con Giampiero. E a quel maledetto accertamento per un’Ici assurda che può anche uccidere.

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