Via libera del Senato: oggi il voto finale sul processo breve E l’Idv occupa l’aula

Roma Il Senato ha approvato l’emendamento del relatore Valentino (Pdl) che riscrive l’articolo 2 del ddl sul processo breve. La proposta Valentino aumenta i termini temporali per l’estinzione dei processi per mafia e reati di terrorismo: la durata è stata fissata a 5 anni per il primo grado, 3 per il secondo e 2 per la Cassazione. Scadenze che sono prorogabili di un terzo a discrezione del giudice, in caso di procedimento complesso con un consistente numero di indagati. Le norme sul processo breve si applicheranno a tutti quei procedimenti in corso relativi a reati indultati o indultabili (commessi fino al 2 maggio 2006) e puniti con una pena inferiore nel massimo a dieci anni di reclusione. A Palazzo Madama i sì sono stati 138, i no 111. Il voto finale sul provvedimento è previsto per oggi. Ieri sera, però, al termine della seduta, è scattata la protesta dei senatori Idv contro il provvedimento: hanno preso posto al banco di presidenza minacciando di restare tutta la notte. L’esponente Idv Felice Belisario ha detto «se questo ddl diventerà legge Silvio Berlusconi ancora una volta la farà franca», poi si è accomodato nella sedia centrale, quella che di solito viene occupata dal presidente del Consiglio. Alcuni colleghi della maggioranza, tra l’incredulo e il divertito, hanno gridato: «Ma che siete su Scherzi a parte?».

Nel pomeriggio anche il Pd si era trincerato dietro una strategia ostruzionistica: la ripetizione di «mantra» di protesta contro il processo breve della durata di un minuto. «Il cammino delle riforme è morto» ha detto la capogruppo Pd a Palazzo Madama Anna Finocchiaro.

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