Libri, profumi, vestiti (ma non solo): è l’Officina Slowear

Due vetrine nel cuore di Brera. Via Solferino 18. Prego, accomodatevi: curiosate e provate. L'ingresso a portico introduce all'Officina Slowear, tempio della moda maschile. Pantaloni Incotex - ripiegati e sistemati come nell'armadio di casa - maglieria Zanone miscelata a camicie informali e sofisticate che evocano l'atmosfera della Dolce Vita, marchio Glanshirt: tante, una per ogni sfumatura - giacche e soprabiti Montedoro, eleganti e informali. Non solo abbigliamento però. Sul grande tavolo centrale un profluvio di idee e oggetti quasi unici: libri di nicchia, accessori di ricerca, colonie portoghesi e profumi rari. E ancora occhiali e taccuini Liberty scelti con cura da questo «marchio ombrello», Slowear che - frutto di un'intuizione lungimirante di Roberto Compagno, già proprietario del marchio Incotex - nasce per combattere i gusti appiattiti, la moda più effimera, quella che dura solo una stagione.
Un inno all'originalità «e alla personalità - è convinto Mario Griariotto, da due anni amministratore delegato del gruppo proprietà della famiglia Compagno - da sempre puntiamo sulla ricerca dei materiali e sulla qualità. La nostra filosofia è proporre un'alternativa al consumo rapido. Siamo convinti sostenitori del "no logo", in cambio esaltiamo il gusto, anzi lo favoriamo». Guardiamoci intorno. Il posto invita, in tutti i sensi. Bello, per gli arredi vintage («ogni negozio ha pezzi unici») e di design. Come le famose lampade: la Medusa di Olaf Von Bohr e la Coupè di Joe Colombo. Nulla è lasciato al caso. C'è una regia dietro ogni dettaglio. Che sia quella dell'architetto che ha progettato gli spazi o quella del direttore del negozio che dispone ad arte. «Abbiamo un team formidabile che si occupa di ricerca. Siamo riusciti a far arrivare in anticipo il libro che Obama dedicò alle figlie - racconta Griariotto. Quando troviamo oggetti o volumi di valore, dalle biografie dei divi del cinema alle raccolte di locandine storiche, li portiamo qui». Insomma, la vetrina delle ricercatezze, dei quattro marchi Slowear (Incotex per i pantaloni, Zanone per la maglieria, Glanshirt per le camicie e Montedoro per i capispalla) uniti ad altri marchi scelti per affinità con il mondo Slowear (cinture e scarpe, ma anche vinili, libri, candele, profumi e saponi). «Non mettiamo soggezione - assicura Griariotto - anzi, i clienti si sentono a loro agio, si accomodano, bevono un caffè o un drink, sfogliano i giornali, scorrono l' I-pad, e se qualcuno si dimentica gli occhiali da vista ne abbiamo noi un'ampia scelta nel cassetto...».
E come il negozio di via Solferino, lo scorso settembre, è stata inaugurata la vetrina monomarca in franchising di Treviso (in via Santa Margherita), che si somma agli altri due store già presenti a Milano (Viale Elvezia) e Parigi (in Rue Royale) e all'imminente apertura del franchising di Udine. Tutti segmenti di un progetto ambizioso: ovvero l'apertura di venticinque monomarca in tutto il mondo, entro i prossimi tre anni. I capi Slowear sono distribuiti in 30 Paesi e si trovano in oltre mille negozi multimarca. Dove incontrano di più? In Giappone sicuramente, a Tokyo è appena stato inaugurato uno show-room e nel 2012 nascerà il primo monomarca. I punti vendita rispecchiano sempre l'idea dello store atipico, dove è facile entrare.

«Per questo a Londra saremo a Notting Hill piuttosto che a Bond Street; a Parigi punteremo sul Marais e non in Avenue Montaigne; e a Milano siamo in Brera, non nel quadrilatero» conclude l'ammistratore delegato. Scelta azzeccata, a giudicare dal fatturato. Il gruppo chiuderà l'anno superando il tetto dei 70milioni di euro, il 16 per cento in più rispetto al 2010.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica