Un libro rievoca la strage di italiani a Capo Matapan

«L’agguato di Matapan», ovvero la strage di marinai italiani avvenuta nel 1941 al largo delle coste del Mediterraneo orientale, è il titolo del libro di Massimo Zamorani presentato ieri presso il Circolo Ufficiali di Presidio, in via San Vincenzo. La presentazione del volume rientra nell’ambito delle iniziative promosse dall’Esercito per celebrare il 60° anniversario della Costituzione italiana.
Giornalista professionista, a suo tempo già volontario di guerra, Zamorani ha iniziato la sua carriera nel quotidiano «Il Secolo XIX» dove ha lavorato per vent’anni nel ruolo di inviato. Successivamente è passato alla direzione del «Corriere Mercantile» e quindi al «Giornale» di Indro Montanelli dove prima ha diretto la redazione genovese e poi, come inviato speciale, ha continuato a girare il mondo. Zamorani, infatti, ha viaggiato in Africa, Medio ed Estremo Oriente, America del Nord e del Sud. Inoltre è stato corrispondente di guerra nei conflitti del Kippur, del Golfo, Somalia, LIbano, Algeria, Kurdistan, Mozambico, Namibia, Bosnia, Iraq. Attualmente collabora con periodici italiani e stranieri.
Il libro di Zamorani rievoca la battaglia svoltasi appunto al largo di Capo Matapan, nel Mediterraneo orientale, dove nella tarda serata del 28 marzo 1941 tre incrociatori e due caccia delle forze navali italiane furono colpiti e distrutti dalle preponderanti forze inglesi. Più che una battaglia, racconta il bollettino di guerra n. 297 del 31 marzo 1941, fu un vero e proprio agguato notturno che all’Italia costò, oltre alle cinque navi, anche 2.303 vite di marinai contro soltanto tre aviatori caduti da parte inglese.
In un primo tempo, per giustificare un episodio così sanguinoso, venne fatta girare voce che ci fosse qualcosa di inspiegabile in quello strano scontro navale. Zamorani, con il suo libro-inchiesta, non svela il mistero che si nasconde dietro quell’agguato notturno, ma chiarisce che, dietro la più dolorosa sconfitta navale italiana che la storia ricordi, ci fu l’intervento di una ragazza di 19 anni, Mavis Lever, che riuscì a decrittare un messaggio segreto, primo anello della catena che trascinò la squadra navale italiana verso la trappola mortale in quell’oscuro angolo del Mediterraneo.
Sempre presso il Circolo Ufficiali, oggi si svolgerà la mostra di filatelia a cura del Centro Italiano filatelico della Resistenza, di alto valore storico per l’esposizione di pezzi unici.
Contemporanemente, presso l’ex sala di attesa della stazione di Genova Brignole (vicino al Club Eurostar) si svolge la mostra di uniformi storiche. Domenica 28, invece, si svolgerà in corso Italia la gara podistica Stragenova di 21,037 chilometri.

Lo stesso giorno avverrà un lancio di paracadutisti in zona Acquario, mentre nel Centro Storico si svolgerà una gara di orientamento. Giovedì 8 giugno, infine, sempre al Circolo Ufficiali avverrà la presentazione del libro «Professione Peace Keeper» di Andrea Angeli, classe 1956, dipendente dell’Onu e sempre in prima linea nela diplomazia mondiale.

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