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"Sua figlia è morta dopo il parto". Ma non era vero

Federica abita in Calabria e da quando è piccola sente ripetere in famiglia la storia della nonna Carolina a cui in ospedale a inizio anni Settanta hanno comunicato la morte della figlia poche ore dopo il parto

"Sua figlia è morta dopo il parto". Ma non era vero

Federica abita in Calabria e da quando è piccola sente ripetere in famiglia la storia della nonna Carolina a cui in ospedale a inizio anni Settanta hanno comunicato la morte della figlia poche ore dopo il parto. «Non è vero, si sono inventati tutto» ha sempre sostenuto nonna. E tutta la famiglia le ha sempre creduto, senza tentennare. Anche Federica. «Nonna è sempre stata convinta che la zia non fosse morta. Non si è arresa quando le hanno presentato il certificato di morte e non si è arresa nemmeno per tutti gli anni a seguire. Si è anche rivolta a un paio di avvocati che tuttavia dopo poco hanno mollato il caso. Però lei, niente, non si è rassegnata nemmeno in quelle occasioni. Anzi, si è convinta sempre più di aver ragione. La sua bambina non aveva nemmeno ricevuto il funerale e i medici avevano negato ai parenti di vederla una volta dichiarato il decesso. Qualcosa di strano in quella storia c'era».

La tenacia della nonna è stata contagiosa e un giorno Federica ha deciso di aiutarla. Via web. Si è imbattuta nel sito di Laura Perspicace, «Figli adottivi cercano genitori biologici» e ha pubblicato un annuncio. Da lì ogni giorno per un anno interno ha controllato e analizzato le risposte. Ha scartato quelle improbabili e valutato quelle attinenti. Finché il 30 gennaio del 2020 ha letto l'annuncio di una signora che era nata in un comune vicino a quello della zia, qualche giorno dopo rispetto al certificato di morte. Ma a colpirla non è stato solo il messaggio. «La foto, mi ha lasciato secca la foto! - racconta -. Era uguale uguale a un'altra mia zia. Davvero identica. Mi è preso un colpo. Ho capito che era lei, ne ero improvvisamente sicura».

Da lì sono cominciati gli approfondimenti e i primi contatti. Tutto coincideva in una maniera impressionante. Le date di nascita non collimavano alla perfezione e nemmeno l'ospedale ma tutti questi dettagli avvaloravano l'idea che la neonata, nata settimina, fosse stata allontanata dalla madre, nonna Carolina, e data a qualche istituto per essere adottata.

Gli esami del Dna hanno confermato la parentela. Era davvero lei. «Io non riesco a raccontarvi la gioia esplosiva che è scoppiata nella mia famiglia - racconta Federica con la voce ancora commossa -. Siamo letteralmente impazziti dalla felicità tra abbracci e lacrime. Nonna Carolina ha voluto organizzare una festa in cui abbiamo riunito tutti. Io mi sono sentita strasoddisfatta per averle regalato tutta quella felicità, Dio mi ha aiutato».

Da quel giorno nonna Carolina si è coccolata la sua bambina perduta, ormai adulta, ha voluto le sue fotografie da piccola. «Le ha messe accanto a quelle degli altri figli, come per ricomporre un album di famiglia che era sempre rimasto incompleto». Carolina ha voluto sapere tutta la storia della figlia e si è consolata ascoltando della sua famiglia adottiva e dell'amore che aveva ricevuto. La piaga si è ricucita e, visto il lieto fine, la famiglia non ha voluto denunciare nessuno per quanto accaduto. «Abbiamo deciso di lasciare tutto nel passato e perdonare.

Ora ci godiamo questo dono».

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