Lifting senza bisturi Un rullo di aghi per tornare giovani

È l’ultima novità della chirurgia estetica: stimola le cellule «impigrite» dall’età

Elena Jemmallo

La chirurgia estetica potrebbe fare a meno della chirurgia. O meglio, potrebbe fare a meno del bisturi e delle iniezioni di acido jaluronico e collagene. L’ultima novità in fatto di trattamenti estetici contro le rughe si chiama Collagen induction therapy, e parte dal presupposto che nel nostro corpo, anche quando non è più tanto giovane, ci sono già tutti gli ingredienti necessari per mantenere una pelle elastica, distesa e soda. Basta stimolarla a produrre gli enzimi di cui ha bisogno per mantenersi giovane. Per farla breve, una teoria nuova che butta all’aria decenni di cure fatte di applicazioni, creme e proprietà curative delle più strane erbe.
Questa tecnica, scoperta da un’équipe di medici sudafricani, è già diffusa a livello internazionale e sta muovendo i primi passi anche in Italia. Qualcuno l’ha già ribattezzata «tatuaggio di sangue», ma, assicurano i medici che la eseguono, non c’è nulla di traumatizzante in questo piccolo intervento che si esegue passando un roller sulla superficie di pelle da trattare. Si applica su collo, labbra, interno coscia, braccia o pancia. Si parla di «tatuaggio di sangue» perché si passano dei sottilissimi aghi che procurano delle microscopiche ferite superficiali. Tanto basta per risvegliare le cellule cutanee «impigrite» dall’età, e che quindi perdono di tono e lucentezza.
Ma andiamo con ordine, prima del trattamento la pelle va preparata. Nelle quattro settimane che precedono l’intervento la pelle va trattata con creme che contengono molta vitamina A: si parte con creme con concentrazioni basse e si aumenta la dose. Quando la pelle è ormai «ubriaca» di vitamina A, è pronta per il trattamento. Che consiste banalmente nel passare questo roller, che procura tantissimi buchetti ultrasottili, come delle micropunture. Il risultato sono tante piccole emorragie molto vicine tra loro: il sangue che fuoriesce contiene piastrine che innescano il processo di guarigione della ferita, liberando i cosiddetti «fattori di crescita», ormoni ad attività locale che mettono in moto i fibroblasti. E qui entra in gioco la vitamina A, che, se presente in grande quantità, stimola i fibroblasti a produrre collagene. L’effetto, dopo che le ferite sono completamente guarite (e ciò accade in meno di una settimana) è quello di una pelle migliorata sia nel tono che nell’elasticità. Come se fosse più spessa e più luminosa.
«Si tratta di una scoperta innovativa - spiega Riccarda Serri, dermatologa dell’università statale di Milano - perché si basa su un concetto molto semplice, e cioè che le cellule se stimolate adeguatamente producono più fibre elastiche. Ciò che sorprende è che la Collagen induction therapy produce risultati visibili con una sola applicazione, in ambulatorio e in anestesia locale». I passi avanti, rispetto al bisturi, sono più che evidenti. Come spiega Massimo Signorini, specialista in chirurgia plastica dell’Istituto dermatologico europeo, tra i primi in Italia ad adottare la tecnica: «È la stessa nostra cute che si ri-alimenta. Non è una terapia traumatica, e non è una pelle nuova tirata o tagliata o gonfiata, come negli altri trattamenti di chirurgia». Il prezzo oscilla tra i 1.500 e i 1.800 euro per un ciclo di circa 4 mesi.

Il punto però è: quanto dura? «Dipende molto dalla paziente - spiega Signorini - se mantiene uno stile di vita adeguato la correzione delle rughe dura di più. Quello che è certo è che l’orologio biologico non si ferma».

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