La Liguria non guida più lItalia
14 Giugno 2005 - 00:00Se non fosse per un coordinatore vicario agli Affari finanziari, la Liguria sarebbe completamente esclusa dal panorama delle decisioni nazionali. Ieri la Conferenza dei presidenti ha assegnato alle Regioni i ruoli di capofila per gli 11 filoni di governo più importanti, ma alla Liguria non è stato attribuito alcun coordinamento di Commissione.
La giunta di Claudio Burlando ha «ceduto» alle Marche le Attività produttive, che nella scorsa legislatura spettavano allassessore Giacomo Gatti, e alla Basilicata i Beni culturali, con delega al Turismo, che con la giunta di Sandro Biasotti erano del vicepresidente Gianni Plinio. Proprio Plinio, oggi capogruppo di An in Regione, ieri ha sparato a zero sul centrosinistra ligure. «Questo dimostra quale sia il peso di questa giunta in Italia e nel centrosinistra nazionale. Avrebbero dovuto battere i pugni almeno per strappare i Beni culturali, che sono liguri per tradizione, persino la giunta Mori ci riuscì, commissario Maria Paola Profumo. E poi dicevano che Biasotti non contava a Roma». Unesclusione che pesa, aggiunge, perché: «Essere capofila significa contare, rispetto al governo, al mondo dellimpresa e a tutti i livelli istituzionali».
Commenti