Dopo un litigio coniugale dà fuoco al rottweiler

Il cane aveva preso le difese della moglie. L'uomo è stata denunciato per maltrattamento e uccisione di animale

Dopo un litigio coniugale 
dà fuoco al rottweiler

L'ennesimo litigio tra una coppia di Acerra, probabilmente nel bel mezzo di una causa di divorzio, è finita male per il cane di casa. I due stavano litigando animatamente, quando il cane, stando alla ricostruzione, avrebbe deciso di prendere le parti della donna, difendola. Cosa che il marito non ha gradito. Poco dopo ha infatti legato il cane, a cui ha anche dato da mangiare. Una sorta di ultimo pasto del condannato, preparato poco prima di colpire il rottweiler con una vanga, nel tentativo di ucciderlo.

Un tentativo finito male, perché l'animale è rimasto agonizzante. Al che l'uomo ha deciso di farla finita e di dare fuoco all'animale, a cui aveva già fracassato il cranio. Inutile la telefonata della donna al 113, che è arrivato sul posto quando il cane era già morto, ma stava ancora bruciando. Per l'autore del gesto efferato è scattata ora una denuncia per maltrattamento di animali, aggravata dall'uccisione. Una denuncia che, per Geremia Cavezza, sovrintendente del Corpo forestale, non rende giustizia della crudeltà del gesto.

"Il reato di maltrattamento, pur con l’aggravante dell’uccisione, non consente né l’ arresto in flagranza ma neanche, salvo particolari casi di pregiudicati, la condanna definitiva. A volte – conclude – quando si parla di arresto per chi maltratta gli animali, mi sembra di sentire uno spot pubblicitario".

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