Livernano, il borgo ritrovato

Andrea Cuomo

Quindici anni fa Livernano era un borgo contadino abbandonato in cima a una collina nel cuore del Chianti. Oggi, interamente restaurato, è un’azienda agricola in un ambiente idilliaco. Vi si trovano un rilassante agriturismo e una tenuta di una settantina di ettari, dei quali, ciò che a noi più importa, una dozzina sono vigneti ad alta densità con uve accuratamente selezionate per il terreno e il clima.
Quattro sono le etichette prodotte da Livernano, tre rossi e un bianco. Ci piace partire proprio da quest’ultimo, dal momento che è insolitamente ambizioso in una regione dalla vocazione così tenacemente «rossista» come la Toscana. Si tratta di L’Anima, blend di Chardonnay e Sauvignon con piccoli contributi di Viogner e Traminer Aromatico che lo rendono assai particolare. Un vino di gran classe, fruttato al naso e grasso in bocca, che ha il solo difetto di un prezzo piuttosto alto per un bianco, poco meno di 30 euro per ciascuna delle 5mila bottiglie.
Tre i rossi, assai diversi e complementari. Il territorio e la tradizione sono rappresentati dal Chianti Classico (da uve Sangiovese ammorbidite da un po’ di Merlot) beverino e fruttato. Si sale decisamente con il Puro Sangue (staccato, ed è tutto dire) Sangiovese in purezza, un vino dal caratteristico naso di rosa e violetta e che in bocca mostra tutto il nerbo dell’acidità che fa da degno partner a una morbidezza non trascurabile. La produzione è di 9mila bottiglie, il cui prezzo si aggira attorno ai 30 euro.

Il pezzo forte di casa Livernano è però il vino che reca il nome dell’azienda, blend di Cabernet Sauvignon e Merlot con un piccolo contributo di Camenère e Sangiovese: un rosso superbo, dagli aromi intriganti e dal corpo robusto, con l’ambizione di sfidare il tempo: la produzione è di circa 14mila bottiglie, per la metà in edizione magnum. Il prezzo, circa 35 euro la bottiglia da 0,750.

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