Da Le Locle un’elegante collezione «declinata» soltanto in oro e platino

Heinrich Moser presenta quattro nuovi modelli dallo stile molto raffinato

Nel 1848, a Sciaffusa, Heinrich Moser si propose e riuscì a trasformare la cittadina, assai tranquilla, in un vivace ed influente centro industriale: opera completata nel 1863/64, con la costruzione della più grande diga svizzera sul Reno e di una avveniristica centrale idroelettrica. Nel 1868, aiutò l'americano Florentine Ariosto Jones a porre le basi della International Watch Company (IWC); morì nel 1874. Dopo diverse vicissitudini la manifattura orologiera H. Moser & Co. ha proseguito la sua attività a Le Locle, ma ha perso la sua identità originaria negli anni '80 con l'avvento degli orologi al quarzo. E' stato solo nel 2002 che, in virtù della collaborazione fra un piccolo gruppo di investitori ed esperti orologieri e il pronipote di Heinrich Moser, Roger Nicholas Balsiger, ha preso vita la Moser Schaffhausen AG, che ha nuovamente registrato il marchio originale del fondatore, coronando il suo sogno d'inaugurare un'azienda orologiera nella città natale. E lo scorso anno, in occasione dei duecento anni dalla nascita di Heinrich Moser è stata presentata la prima collezione di orologi marcati Heinrich Moser & Cie del nuovo corso. Si tratta di modelli realizzati esclusivamente in oro e in platino, contraddistinti, oltre che da uno speciale dispositivo sulla corona per consentire l'immediata regolazione rapida della data, anche da un interessante brevetto tecnico riguardante lo scappamento. Per accelerare gli interventi in caso di manutenzione o revisione, senza smontare l'intero movimento, Moser, per la prima volta in un orologio da polso, ha montato tutti i componenti dello scappamento su una placca separata: ciò consente di sostituire il dispositivo dello scappamento semplicemente allentando due viti.
La collezione è declinata principalmente su quattro modelli da polso: si tratta del Mayu, del Monard, del Monard Date e del Moser-Perpetual 1.

Soffermandoci brevemente su quest'ultimo, Calendario Perpetuo, ne va sottolineata l'originalità, grazie all'indicazione sul quadrante del semplice datario a finestrella, dei piccoli secondi al 6 e della riserva di carica garantita di 7 giorni a seguito dell'impiego di un sofisticato sistema a doppio bariletto: sul movimento meccanico manuale a vista, è stata adattata la stella del ciclo bisestile con un indicatore costituito da una molla di flessione. Insomma, Moser è una delle più belle sorprese che ci ha riservato Baselworld, considerando anche prezzi che vanno dai 7.500 euro del Mayu in oro, ai 28.100 del Moser-Perpetual 1 in platino.

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