LondraSi fa presto a dire tolleranza zero con gli immigrati clandestini. Poi però bisogna anche far seguire alle parole i fatti. E a quanto pare il governo laburista britannico in questa seconda fase zoppica un pochino. Diciamo che i controlli capillari non sono il suo forte dato che ha perfino assunto dei lavoratori illegali nei dipartimenti dei suoi ministeri. Questo almeno è quanto ha appena scoperto il Sunday Mail. In seguito ad un'inchiesta giornalistica il quotidiano ha potuto rivelare che poco più di una decina di immigrati clandestini sono stati assunti negli uffici governativi, compreso il quartiere generale della Border Agency. Un dato sorprendente soprattutto in considerazione delle recenti prese di posizione del governo sulla lotta all'immigrazione clandestina.
Dopo aver promesso un giro di vite sull'argomento, l'Home Office britannico ieri è stato costretto ad ammettere di aver infranto ogni tipo di regola assumendo negli ultimi quattro anni una dozzina di lavoratori illegali nel proprio staff. In tutto si tratta di undici nigeriani e un ghanese. Dieci di loro lavoravano nel servizio di pulizie alla Becket House, nel quartier generale della Border Agency inglese che si occupa proprio di controllare lo status di coloro che entrano nel Paese. Gli altri due lavoratori invece sono stati impiegati nel quartier generale dell'Home Office che ospita anche l'ufficio del ministro per gli Interni Alan Johnson. Uno di loro era assunto come cuoco e l'altro ha lavorato come addetto alla sicurezza in portineria per ben 19 mesi. Proprio una bella pensata se teniamo conto che il ministero degli Interni è considerato come uno dei maggiori obiettivi sensibili del terrorismo internazionale e dovrebbe venir protetto dalla polizia giorno e notte. Certo però che il sistema di protezione può essere efficiente fino ad un certo punto se poi mancano gli adeguati controlli sul personale che lavora al suo interno. A quanto pare infatti nessuno aveva fatto caso a questi dodici immigrati clandestini. Subito dopo l'inchiesta del Sunday Mail, otto sono stati costretti ad abbandonare la Gran Bretagna, tre sono in attesa di una decisione da parte del giudice sull'immigrazione e soltanto ad uno è stato concesso di rimanere nel Paese. Se qualcuno si chiede come il giornale sia venuto in possesso di informazioni che hanno pesantemente imbarazzato il governo laburista di Gordon Brown, la risposta è più semplice di quanto si possa immaginare. Non c'è stato bisogno di utilizzare nessun giornalista sotto copertura, è bastato avvalersi della legge sulla libertà informazione e riempire un bel po' di moduli per chiedere ad ogni dipartimento ministeriale i dettagli su ogni impiegato dello staff.
I dodici lavoratori risultano illegali dal 2006. Questi inoltre sono soltanto gli ultimi. In questi anni infatti tre dipartimenti governativi, 34 autorità locali e 54 fondazioni ospedaliere hanno assunto un totale di 349 lavoratori stranieri illegittimi, di 37 nazionalità diverse. Alcuni di loro provenienti da Paesi come il Kazakistan, Zambia o Venezuela. Sorprendentemente, molti di loro erano riusciti ad assicurarsi un impiego in posizioni di un certo rilievo. Alcuni comuni li avevano assunti come insegnanti nelle scuole secondarie, una decina avevano trovato posto come assistenti sociali, medici ed infermieri. Molte autorità locali hanno dovuto ammettere non senza reticenza che nel momento in cui hanno dovuto rispondere del loro status d'immigrato la maggior parte di quelli che erano già stati assunti si sono dileguati nel nulla. Sebbene le nuove norme governative prevedano una multa che può arrivare fino a 10mila sterline per quelli che assumono lavoratori illegali nessuno dei 91 uffici coinvolti nello scandalo è stato costretto a pagare un centesimo. Un dettaglio inquietante.
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